Gli scheletri rinvenuti durante i lavori di riqualificazione di Corte Sant’Ilario, a fianco del Duomo di Gorizia, dedicato ai santi Ilario e Taziano, appartengono a sepolture di un vecchio cimitero risalente alla fine del Seicento o forse all’inizio del Settecento. Accertato questo e verificato che la scoperta non nasconde eventi delittuosi e che le evidenze rinvenute sono coerenti con l’uso dell’area, noto e già evidenziato dal documento di valutazione del rischio archeologico allegato al progetto, la zona è stata dissequestrata e restituita al cantiere che potrà ultimare i lavori, previo esaurimento delle verifiche stratigrafiche anche in questo settore. Lo ha comunicato il sindaco, Rodolfo Ziberna, affiancato dall’assessore ai lavori pubblici, Arianna Bellan, durante un sopralluogo, che ha coinvolto anche piazza San Rocco, per fare il punto della situazione sui lavori. Per l’occasione erano presenti anche l’archeologa Paola Ventura, in rappresentanza della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio del Friuli Venezia Giulia, don Nicola Ban, parroco del Duomo, l’archeologa incaricata dallo studio di progettazione Stradivarie, Luciana Mandruzzato, il dirigente del settore lavori pubblici del Comune, Alessandro De Luisa , affiancato da altri funzionari del Comune, il Direttore dei Lavori dello studio Stradivarie Architetti Associati, Roberta Moretton e i rappresentanti dell’ associazione temporanea d’imprese formata da Ici coop di Ronchi dei Legionari e Deon di Belluno che stanno eseguendo l’intervento.
Va subito evidenziato che il sequestro dell’area interessata dai ritrovamenti non ha bloccato il cantiere, in quanto i lavori di Corte Sant’Ilario prevedono una riqualificazione più estesa rispetto all'area sottoposta a sequestro. Inoltre con metà ottobre sono iniziati i lavori anche in Piazza San Rocco dando così la possibilità all’impresa di agire su più fronti. Questo ha consentito di evitare ritardi rispetto al cronoprogramma che prevede la fine ufficiale dei lavori a inizio ottobre ma, se non ci saranno altri Impedimenti, entrambe le piazze potrebbero essere restituite alla città nel mese di luglio di quest’anno. Per quanto riguarda le tante ossa rinvenute, che dovrebbero appartenere a un’ottantina di persone, morte, come si diceva, almeno 400 anni fa, visto che il cimitero sarebbe stato dimesso verso la fine del Seicento o inizio Settecento, sono state sistemate in una ventina di cassette di zinco e verranno poi tumulate nel cimitero centrale ma queste persone non saranno “dimenticate” . C’è l’intenzione, infatti, di proseguire l’approfondimento storico e archeologico inerente non solo il cimitero rinvenuto ma anche i resti murari riguardanti l’antica chiesa. Una volta elaborate le informazioni della ricerca saranno effettuati incontri pubblici in cui sarà ricostruita, di fatto, una parte della storia forse ancora poco conosciuta, di questa parte dell’antica Gorizia .
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