TRIESTE - Contovello risuona: debutta “Teatri del suono / Aperture” fra musica, arte e gusto.

Il borgo carsico di Contovello/Kontovel si trasforma in palcoscenico diffuso nel weekend del 21-22 giugno con “Teatri del suono® / Aperture”, festival di musica e culture contemporanee curato da Stefania Amisano e organizzato da cantierezero.
L’apertura è sabato alle 17.30 al Park Miru: il percussionista Marko Jugovic darà vita a una “conversazione sonora” con il collettivo e lo psicoterapeuta Andrea Zanettovich. Alle 18, nella chiesa di San Gerolamo, il Punctum collective – ensemble austriaco di giovani musicisti internazionali – alternerà prime assolute acustiche, elettroacustiche ed elettroniche dal vivo. Chiusura di giornata alle 20.45, di nuovo al Park Miru, con “Odstiranja / Aperture”, performance site-specific di live-electronics firmata dal compositore sloveno Andrej Kobal (rinvio in caso di maltempo).
Domenica, alle 17.30, talk con artisti e pubblico a cura di cantierezero e della rivista Philosophy Kitchen; quindi, alle 18, la chiesa di S. Girolamo ospita “AN(AMOR)FOSI”, concerto del Mittelvox Ensemble diretto da Mateja Černic con arpa, voce e live-electronics. Il cartellone dialoga con le arti visive: al Park Miru l’installazione sonora “Quartet” di cantierezero (sabato 17-20, domenica 11-18) invita a un ascolto immersivo fra quattro postazioni, mentre la chiesetta di S. Maria della Salvia accoglie “Echi sonori”, opera interattiva della giovane Katarina Vuletic, realizzata con il Conservatorio Tartini (sabato 17-18; domenica 10.30-13.30 e 15-18).
Tutti gli eventi sono a ingresso libero. Si arriva con le linee 42 e 44, fermata 531 “Contovello Scuola”. Su prenotazione e a pagamento i momenti conviviali dedicati ai sapori carsici: sabato apericena nei pastini con Miloš Škabar (19-20.30) e domenica degustazione all’Osmica Štoka (19.30-22), annullati se piove. Il festival, sostenuto dalla Regione Friuli Venezia Giulia insieme a Fondazioni Casali, Forum culturale austriaco, ZKB e numerosi partner, prosegue il dialogo fra generazioni e invita a “ascoltare” lo spazio comune che ci circonda.