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«Trieste deve essere prima di tutto accogliente per le famiglie. I turisti vengono dopo». Parte da questa affermazione la mozione presentata in Consiglio comunale da Paolo Altin, capogruppo della Lista Russo Punto Franco, con l’obiettivo di far aderire il Comune al Network Nazionale dei Comuni Amici della Famiglia. Il network, nato in Trentino e promosso a livello nazionale, è stato ufficialmente abbracciato dalla Regione Friuli Venezia Giulia nel 2023 con la delibera n. 249, che ha anche promosso corsi di formazione per i Comuni interessati. «Ma a Trieste, nonostante un mio emendamento accolto più di un anno fa, nulla si è mosso», denuncia Altin. Con questa mozione, il consigliere chiede di attivare concretamente l’iter per l’adesione, avviando un “family plan”: un percorso che porti a politiche strutturate per rendere Trieste una città realmente a misura di genitori, figli e bambine e bambini. «Oggi ho visto una coppia cambiare un pannolino su una panca di pietra davanti alla Camera di Commercio: non ci sono spazi adeguati, i cosiddetti baby pit-stop, nonostante promesse e fondi regionali già stanziati», osserva.
Secondo Altin, puntare sulla centralità delle famiglie significa progettare una città che favorisca l’insediamento stabile e la natalità: «È bello vedere i turisti in centro, ma il futuro di Trieste passa da chi decide di viverci, crescerci figli e contribuire al suo sviluppo», conclude.
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