PADOVA - Risse e sparatorie accendono il dibattito politico sulla sicurezza.
FROSINONE - Firmata l’ordinanza per la prevenzione incendi per il periodo di massima pericolosità.
La Commissione Affari Costituzionali del Senato ha respinto la proposta di modifica alla legge che attualmente limita a due i mandati consecutivi per i presidenti di Regione, ponendo così fine al percorso parlamentare del cosiddetto “terzo mandato”. Il provvedimento, al centro di un acceso dibattito politico nei mesi scorsi, era stato sostenuto da una parte della maggioranza e aveva innescato tensioni evidenti anche nei Consigli regionali, come in Veneto. Nel Consiglio regionale veneto, in particolare, il confronto interno alla maggioranza aveva rallentato l’iter di numerosi provvedimenti. Con la bocciatura a Roma, il tema si chiude e le forze politiche iniziano a posizionarsi in vista della scadenza elettorale del 2025.
A commentare l’esito della votazione è Elena Ostanel, consigliera del movimento civico Il Veneto che Vogliamo: “La bocciatura del terzo mandato, con clausola ad personam per Zaia, mette finalmente termine a un teatrino inguardabile che ha occupato per mesi l’agenda politica della maggioranza in Veneto. Anche dopo la sentenza della Consulta hanno voluto forzare con un emendamento dell’ultimo minuto, ma la verità è che nemmeno Salvini (e i colonnelli lombardi) voleva accontentare Zaia. Ora si sancisce definitivamente la fine di un’era che si chiude con una divisione tra le forze politiche della maggioranza mai vista. Il centrosinistra è pronto: abbiamo un programma costruito dal basso, con incontri, ascolto e partecipazione reale, ed è del programma che vogliamo discutere, non delle poltrone”.
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