TRIESTE - quattordici nuovi Agenti al Compartimento Polizia Stradale Friuli Venezia Giulia.
PADOVA - Risse e sparatorie accendono il dibattito politico sulla sicurezza.
Il primo grado del processo Miteni si è chiuso con una sentenza che segna un passaggio fondamentale nella storia ambientale e giudiziaria del Veneto: oltre 140 anni complessivi di condanna per i responsabili dell’inquinamento da PFAS, una vicenda che ha coinvolto almeno 350.000 cittadini e che, secondo il Tribunale di Vicenza, rappresenta un caso conclamato di avvelenamento consapevole. La decisione arriva dopo quattro anni di udienze, 130 in totale, e con più di 300 parti civili costituite, a testimonianza dell’impatto devastante della contaminazione generata dall’ex stabilimento Miteni di Trissino. L’azione dei comitati, delle associazioni ambientaliste, dei medici e dei cittadini ha avuto un ruolo centrale nel mantenere alta l’attenzione pubblica e istituzionale su un caso che ha cambiato per sempre la percezione del rapporto tra sviluppo industriale e tutela della salute. «Abbiamo atteso questa sentenza insieme ai comitati e ai cittadini. Oggi i giudici hanno certificato che almeno 350.000 veneti sono stati avvelenati con consapevolezza. Miteni sapeva. E sappiamo anche che di PFAS si può morire: non è un’invenzione delle Mamme No-PFAS o dei medici dell’ISDE. Ora attendiamo la sentenza completa per ricostruire nel dettaglio le responsabilità», dichiarano i consiglieri regionali di Europa Verde, Renzo Masolo e Andrea Zanoni. «Dobbiamo imporre con urgenza lo stop all’uso dei PFAS in tutta Italia, perché continuano a essere presenti in moltissimi prodotti di uso quotidiano. Il Parlamento deve fare la sua parte». Masolo sottolinea: «Questa condanna è un monito: chi inquina deve pagare. Serve un cambio di paradigma. Salute, lavoro e ambiente devono camminare insieme. Ringrazio le Mamme No-PFAS e tutti coloro che hanno lottato per la verità. Ora ci aspettiamo risposte sulla bonifica dell’area Miteni». Zanoni aggiunge: «Seguo questa vicenda dal 2013, quando grazie ai medici ISDE portai il caso PFAS in Europa. Questa sentenza storica non può restare fine a sé stessa. Il Parlamento vieti per sempre questi veleni e la Regione dia seguito ai 7000 carotaggi promessi per la bonifica dell’area contaminata».
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