GORIZIA - Riconoscimento della tragedia delle foibe da parte del Parlamento europeo.

Il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione che chiede alla Slovenia di continuare le ricerche delle fosse comuni e garantire una degna sepoltura alle vittime delle esecuzioni titine del dopoguerra, oltre a istituire una giornata della memoria per le vittime del regime. Il testo, votato con 357 sì, riconosce la tragedia subita da migliaia di persone, slovene e italiane, nelle aree del confine orientale, tra cui Gorizia, Trieste, l’Istria e la Dalmazia. Fabio Gentile, già vicesindaco di Gorizia e capogruppo di Forza Italia, saluta la risoluzione come “un atto di verità e di giustizia che attendevamo da decenni”. “Riguarda vittime italiane e slovene, comprese quelle dell’Istria e della Venezia Giulia, e tocca profondamente le nostre comunità di confine. Finalmente anche l’Europa riconosce il dramma vissuto da tanti sloveni non comunisti, che fecero la stessa fine degli infoibati italiani”, ha dichiarato.

Gentile ha espresso amarezza per i 266 voti contrari alla risoluzione, tra cui quelli degli europarlamentari di PD, M5S e Verdi-Sinistra: “Un atto di civiltà è stato negato in nome dell’ideologia. È l’ennesimo schiaffo a chi, come la nostra gente del confine orientale, ha conosciuto sulla propria pelle la brutalità dell’occupazione titina”. Il consigliere ha infine ricordato il sacrificio della Brigata Osoppo e il primato drammatico di Gorizia per numero di infoibati in proporzione alla popolazione: “Oggi più che mai serve una memoria condivisa, non selettiva. Dopo Strasburgo, è il momento che anche Italia, Slovenia e Croazia compiano fino in fondo il proprio dovere”.