FUMONE - Candidatura a Capitale Italiana della Cultura 2028: un ponte tra storia, spiritualità e futuro.

Il borgo di Fumone ha ufficializzato la propria candidatura a Capitale Italiana della Cultura 2028, rispondendo all’invito del Ministero della Cultura con un progetto che intreccia identità storica, vocazione spirituale e una visione di sviluppo per il territorio. Al centro dell’iniziativa, la figura di Papa Celestino V, che visse gli ultimi anni della sua vita proprio nel Castello che domina il paese, divenuto simbolo di silenzio, meditazione e memoria. In vista del Giubileo, la candidatura intende rafforzare il ruolo di Fumone come luogo di accoglienza e riflessione, in grado di proporre esperienze culturali autentiche e radicate. L’ambizione non è solo attrarre visitatori, ma trasformare il borgo in laboratorio di cultura e rigenerazione sociale, mettendo in rete associazioni, realtà ecclesiali e comunità locali. Il dossier di candidatura punta su un programma articolato di eventi, itinerari tematici, mostre e attività che uniscono la narrazione storica con linguaggi artistici contemporanei. Al tempo stesso, si propone come modello per rilanciare i piccoli borghi, luoghi spesso marginali nelle politiche culturali ma centrali nella costruzione dell’identità italiana. “Questa candidatura nasce dal desiderio di valorizzare un patrimonio umano e culturale straordinario – ha dichiarato il sindaco Matteo Campoli – in sintonia con un momento significativo per il Paese e la Chiesa come il Giubileo. Celestino V rappresenta il bisogno di spiritualità essenziale, di silenzio e profondità che oggi più che mai sentiamo come necessario. Fumone è un luogo che sa parlare al cuore della storia, ma anche al presente e al futuro”.