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Con oltre 527.000 pazienti assistiti nel 2024, una media giornaliera di 1.400 interventi e un tempo medio di soccorso di 15 minuti – 4 in meno rispetto alla media nazionale – il servizio 118 dell’Emilia-Romagna si conferma tra i più efficienti d’Italia. Lo evidenziano i dati presentati oggi dall’assessore alle Politiche per la salute Massimo Fabi e dal coordinatore regionale Antonio Pastori. Il sistema regionale di emergenza-urgenza conta su 3.770 tra medici e infermieri, 500 autisti soccorritori e quasi 40.000 volontari, attivi in oltre 512.000 interventi l’anno. Ogni 29.678 abitanti è disponibile un mezzo di soccorso avanzato – più del doppio rispetto al minimo previsto a livello nazionale (uno ogni 60.000). Un altro importante risultato è rappresentato dall’introduzione del Numero Unico Europeo di Emergenza 112, attivo in Emilia-Romagna dal 1° aprile 2025: ha già superato il milione di chiamate, con un tempo medio di risposta di circa 6 secondi. Fondamentali per il funzionamento del sistema anche i 272 mezzi di soccorso attivi H24 (ambulanze e auto mediche/infermieristiche) e 4 elicotteri, due dei quali dotati di verricello e uno abilitato al volo notturno. Complessivamente, la Regione finanzia il servizio con circa 180 milioni di euro all’anno: 105 destinati alle Aziende sanitarie per personale e tecnologie, 75 alle associazioni di volontariato. “Il 118 – afferma Fabi – nato proprio in Emilia-Romagna, è diventato un modello nazionale. I dati certificano un servizio in costante crescita per numero di interventi, qualità dell’assistenza, dotazione tecnica e risorse umane. Le sfide future richiedono nuovi investimenti in tecnologie, formazione e partecipazione attiva del volontariato, oltre a una maggiore consapevolezza dei cittadini. Siamo pronti a fare ancora meglio”.
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