VERONA - Appalto aggiudicato per la Variante alla Statale 12.
PADOVA - Cavinato (Lega-LV): “Ancora violenza a Padova, due agenti feriti. La sicurezza è fuori controllo”
Le opposizioni attaccano: “Distribuzione a pioggia, manca visione”
Il Consiglio Regionale del Veneto ha dato il via oggi all’esame del disegno di legge n. 337 sull’assestamento del bilancio di previsione 2025-2027. Relatore d’aula il consigliere Marzio Favero (Lega-LV), correlatrice la capogruppo del Partito Democratico Vanessa Camani. Dopo la discussione generale, la seduta è stata sospesa per poi riprendere in serata con l’analisi della manovra emendativa. Il provvedimento, frutto della proposta approvata dalla Prima Commissione, prevede un’integrazione significativa di spesa su diverse missioni strategiche: dalla gestione istituzionale (7,28 milioni di euro) all’istruzione (5 milioni per il “buono scuola”), dalla cultura (1,17 milioni) allo sport (720mila euro complessivi), dal turismo (1,3 milioni) alla tutela ambientale (oltre 4 milioni nel 2025, con proiezioni fino al 2027), fino al trasporto pubblico, al welfare e alla sanità. Tra gli investimenti principali: 20 milioni per la messa in sicurezza dei canali in vista del nuovo ospedale di Padova Est, 47 milioni per la prevenzione del rischio idrogeologico, 30 milioni per la residenzialità universitaria nell’area metropolitana di Venezia, 18 milioni per interventi viari tramite Veneto Strade, 10 milioni per due nuove sedi del Numero Unico Emergenze 112, e altri 50 milioni anticipati al 2025 per infrastrutture strategiche come la SR 308 e il raccordo Nord di Jesolo. “Il Veneto dimostra ancora una volta di saper governare con equilibrio e responsabilità – ha dichiarato il relatore Favero –. Le polemiche sulla riforma dell’autonomia sono strumentali: i conti in ordine non sono un dettaglio tecnico, ma una condizione sostanziale di buon governo”. Toni critici dalle opposizioni, che hanno denunciato una distribuzione “a pioggia” delle risorse e l’assenza di una visione di lungo termine. Vanessa Camani (PD) ha parlato di un assestamento “miope e frammentato”, mentre Jonatan Montanariello ha evidenziato la mancanza di risposte su temi centrali come sanità, scuola, trasporti e sostegno ai più fragili.
Preoccupazioni condivise da Chiara Luisetto e Anna Maria Bigon (PD), che hanno criticato la debolezza delle politiche sociali. Elena Ostanel (Il Veneto che Vogliamo) ha parlato di “canto del cigno di una giunta senza strategia”, mentre Renzo Masolo (AVS) ha lamentato l’assenza di una cultura del benessere. Anche Erika Baldin (M5S) ha puntato il dito su infrastrutture carenti, alloggi e disabilità, e Arturo Lorenzoni (Veneto Vale) ha definito i 38 milioni disponibili “insufficienti a trasformare la Regione, per l’incapacità dell’amministrazione Zaia di governare davvero i processi”. In chiusura, l’assessore al Bilancio Francesco Calzavara ha rivendicato il valore dell’intervento: “L’assestamento non è solo tecnica: serve a raccogliere i segnali del territorio e a rispondere a bisogni reali, con interventi mirati e concreti”.
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