Nei giorni scorsi, il Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia carabinieri di Gorizia, coadiuvato anche dal personale delle Stazioni carabinieri di Gorizia Principale e di Favaro Veneto, ha dato esecuzione a sei misure cautelari emesse dal giudice per le indagini preliminari di Gorizia a carico di altrettenti cittadini extra comunitari
di origine afghana e pakistana, richiedenti asilo e domiciliati in citta’. Si tratta di M.W. 25 anni, Y.H. 26 anni, M.J. 22 anni, W.J.R. 26 anni; S.A. 23 anni; A.N. 33 anni.
L’attivita’ investigativa, coordinata dalla Procura delle Repubblica di Gorizia, ha avuto inizio nel mese di aprile 2019, a seguito di alcune segnalazioni pervenute dagli Istituti scolastici prossimi al parco della Valletta, per cui i militari del NORM hanno iniziato a fare una serie di servizi per monitorare il fenomeno in quell’area. Le indagini
conseguenti e l’approfondimento degli elementi raccolti a seguito di mirati controlli effettuati su alcuni minori trovati in possesso di sostanze stupefacenti hanno consentito al personale dell’arma di riscontrare che effettivamente nell’area tra il parco della “Valletta” e il parcheggio di via Oriani, proprio nei pressi di tre noti
istituti scolastici, veniva svolta l’attività criminosa e dove avvenivano gli incontri tra spacciatori e “clienti”. Da subito appariva evidente che i pusher avevano scelto quei luoghi con lo scopo di eludere i controlli da parte delle forze di polizia e inoltre erano senz’altro idonei ad occultare lo stupefacente tra la vegetazione, circostanze
queste che rendevano estremamente difficoltose le indagini da parte dei carabinieri e, d’altra parte, in più occasioni avevano facilitato la fuga ai rei.
I numerosi servizi di osservazione e contrasto dell’attività illecita eseguiti dal personale del Nucleo operativo e radiomobile, si sono protratti fino all’autunno inoltrato del 2019 e hanno consentito di riscontrare numerosissime cessioni di modiche quantità di sostanza stupefacente, prevalentemente tipo hashish e marijuana, con diversi
sequestri nei confronti dei giovani clienti, per un complessivo di quasi 50 grammi di sostanze. Uno degli elementi più preoccupanti emersi nel corso delle indagini è indubbiamente la giovane età della maggior parte dei clienti, che si aggira tra i 15 ed i 17 anni, nonchè che alcuni di loro risultavano residenti anche in provincia di Gorizia e non solo in città, circostanza che evidenzia in modo inequivocabile che i pusher e il luogo in cui gli stessi esercitavano l’attività di spaccio era nota agli adolescenti non solo in ambito cittadino ma, quantomeno, anche a livello provinciale.
Quanto emerso veniva riferito alla Procura della Repubblica di Gorizia che, esaminati gli elementi raccolti inoltrava una richiesta di misura cautelare al g.i.p. del Tribunale di Gorizia che, valutati gli elementi probatori, ha emesso le ordinanze a carico dei sei cittadini stranieri eseguite dai carabinieri.
Ciò che colpisce in modo particolare, in questa operazione , è l'accertamento che, ad essere coinvolti, sono ragazzini dai 15 ai 17 anni. Nessuna pietà per chi, indipendentemente dalla nazionalità, sta giocando con le loro vite: giù le mani dai nostri figli".
Il sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna, ha accolto con grande grande preoccupazione la notizia del'operazione del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia carabinieri di Gorizia, coadiuvato da altri settori, che ha visto coinvolti sei extracomunitari richiedenti asilo di origine afgana a pakistana, che spacciavano droga a giovanissimi nell'area della Valletta del Corno.
"E' inaccettabile che i nostri ragazzi vengano avvicinati e irretiti da persone senza scrupoli che forniscono loro droga andandoli praticamente a cercare davanti alle scuole. Grazie a chi ha fatto le segnalazioni e grazie ai carabinieri che hanno effettuato questa operazione in una situazione non facile, riuscendo a smascherare questo sordido mercato chi lo praticava. Mi auguro che venga usato il pugno di ferro perchè non si può avere pietà per gli spacciatori, soprattutto quando coinvolgono persone giovanissime, stiamo parlando di quindicenni, che possono facilmente essere imbrogliati e spesso non hanno ancora la capacità di difendersi da queste offerte malsane. Ho detto che non ne faccio una questione di nazionalità ma ciò non toglie che, per l'ennesima volta, ci troviamo di fronte a richiedenti asilo che vanno a ingrossare le fila della malavita perchè altre prospettive non ce ne sono. Quindi, anch'io, per l'ennesima volta, dico no a un'immigrazione selvaggia che può solo danneggiare il tessuto sociale e lavorativo e che non riesce neppure a essere monitorata nei suoi comportamenti , salvo quando la loro degenerazione, come in questo caso, consente alle forze dell'ordine di intervenire".
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