MONFALCONE - Sciopero Polizia Locale: scontro tra Amministrazione e sindacato.

Prosegue il confronto acceso tra l’Amministrazione comunale e il sindacato Sapol in merito allo sciopero della Polizia Locale. Dopo le dichiarazioni dell' ex sindaca Anna Maria Cisint, che il 18 agosto ha definito la mobilitazione “uno sciopero contro la città e contro i cittadini monfalconesi” e ha parlato di motivazioni “pretestuose, false o addirittura illegittime”, il sindacato ha diffuso una nota di critica e sconfessione. Nella replica, il Sapol accusa la giunta di voler manipolare la realtà e di scaricare colpe sui lavoratori, sottolineando che le rivendicazioni non nascono da capricci ma da criticità documentate: carenza di organico, assenza di formazione e dotazioni minime di sicurezza, turni notturni coperti da agenti neoassunti e impiegati in scenari ad alto rischio come risse, spaccio e bande violente. Secondo il sindacato, è inaccettabile etichettare la protesta come un atto contro la città quando si tratta di difendere la sopravvivenza fisica e psicologica degli operatori. Nel mirino anche il ruolo del Comandante, accusato di ricevere elogi dall’Amministrazione senza un reale riconoscimento del lavoro quotidiano degli agenti, e il silenzio del Sindaco in merito alla situazione. Sapol ricorda inoltre che dal 2019, nonostante oltre quaranta nuove assunzioni annunciate, l’organico stenta a raggiungere i 30 operatori a causa di dimissioni e trasferimenti. “Lo sciopero non è un capriccio ma un grido d’allarme legittimo e necessario”, conclude la nota, denunciando “l’arroganza e l’incompetenza di chi dirige”. Dal canto suo, Cisint ha ribadito che l’Amministrazione continuerà nel percorso intrapreso per la sicurezza della città, sottolineando gli investimenti in dotazioni, l’aumento delle indennità e il rafforzamento dell’organico, e accusando il sindacato di aver esasperato la vertenza con interpretazioni pregiudiziali.