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“Nei giorni scorsi l’assessore Riccardi ha annunciato l’aumento della copertura dell’ambulanza BLS (composta da 1 autista soccorritore e 2 operatori con formazione di base) attualmente stazionante a Monfalcone dalle 7,00 alle 21,00, alle 24 ore, quindi alle 7,00 del giorno successivo. Un intervento sperimentale, che servirà – parole dell’assessore – a ricevere e monitorare “dati e indicatori di efficacia in vista dell’aggiornamento del Piano emergenza-urgenza”. All’assessore però ricordo, sommessamente, che la III Commissione in data 19 dicembre 2023, espresse parere positivo a maggioranza alla Delibera 1913 del 1/12/23, nella quale – a pag. 16 - si dava mandato al Comitato Emergenza Urgenza di definire, entro 6 mesi dall’entrata in vigore dell’approvazione della Delibera, “una evoluzione dell’assetto dei mezzi di soccorso…”. A distanza di 20 mesi da quell’approvazione nulla però si è mosso, nulla è stato fatto, se non che da Riccardi sono arrivati due nuovi annunci: quello di domenica 31 agosto e l’altro del 9 aprile scorso - guarda caso qualche giorno prima che si votasse a Monfalcone – nel quale egli dichiarò che “Il Comitato emergenza urgenza…si è focalizzato sul tema del San Polo, inserendolo in un contesto d’area. Le risultanze dei dati epidemiologici e dell’attività dell’emergenza urgenza confermano l’opportunità di dotare il nosocomio dell’automedica, che sarà quindi attrezzata secondo i tempi tecnici necessari.” Attualmente sul territorio giuliano-isontino sono presenti tre automediche, ubicate rispettivamente a Trieste città e Gradisca d’Isonzo sulle 24 ore, e una sull’altipiano carsico per l’attività solo diurna. Non vorrei che alla fine si togliesse l’automedica sull’altopiano e si aggiungesse a Monfalcone l’automedica solo in periodo diurno (quella che attualmente copre l’altipiano carsico): è chiaro che, se fosse così, gli annunci di Riccardi sembrerebbero più un bluff che vere e proprie scelte di carattere strategico.
Sull’ambulanza, perché si è scelto di prolungare l’orario di servizio di un mezzo base (due volontari-operatori con competenze di base) anziché valutare il prolungamento di orario di un mezzo cd. ALS (infermiere, autista, volontario-soccorritore) già esistente presso la postazione di Gradisca d’Isonzo e attualmente in servizio dalle ore 7.00 alle ore 21.00. L’isontino è un territorio caratterizzato da un'alta densità abitativa, sul quale insistono infrastrutture significative (porto, aeroporto, grande viabilità, autostrada, ecc) e sono insediate rilevanti attività produttive, PMI, oltre che numerose attività artigianali, motivo per cui le parole dell’assessore fanno presagire uno spostamento (in tempi al momento non conosciuti) dell’automedica dall’altopiano all’area isontina, a giustificazione degli interventi sanitari (ancora troppo pochi), abbinata all’ampliamento a 24 ore del mezzo BLS annunciato. Ricordo all’assessore che il Ponto Soccorso di Monfalcone è il quarto della Regione per attività - con più di 46mila accessi anno - e che dà risposta non solo ai cittadini del mandamento monfalconese, ma anche di persone provenienti dal vicino altipiano e dalla bassa friulana. È normale e fisiologico che, dopo la demagogia alla quale assistemmo nel 2015 da parte del centrodestra su tante scelte fatte allora, che a più di nove anni dall’approvazione del P.E.U. (Piano Emergenza Urgenza) vi sia la necessità di un aggiornamento dello stesso, ma vorremmo capire su quali modifiche al Piano (post monitoraggio) sta lavorando il Comitato tecnico Emergenza Urgenza per il territorio isontino. Proprio sulla gestione dell’emergenza, voglio segnalare come una delle ultime convenzioni (onerose per l’Azienda) siglate tra ASUGI e SORES prevede, per gli stessi medici SORES, turni aggiuntivi presso l’automedica di Gradisca. Mi chiedo sostanzialmente due cose. La prima: ha senso una cosa del genere nel momento in cui SORES vive da tempo proprie difficoltà quotidiane, in primis l’elevato percentuale di dimissioni volontarie tra il suo personale? La seconda: la priorità dell’assessore è oggi quella di affrontare l’assetto organizzativo con un nuovo Piano Emergenza Urgenza solo con l’aggiunta di mezzi di base (per non parlare del doppio elisoccorso), o invece sarebbe necessario dare priorità alle lunghe, a volte interminabili liste di attesa per visite o interventi chirurgici nei nostri ospedali?”
Diego Moretti
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