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Fvg si candida a regione pilota Green deal Ue

Aggiunto il: 30/05/2020
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 Il Friuli Venezia Giulia si candiderà a
diventare Regione pilota per la sperimentazione della strategia
europea che mira a raggiungere un'economia con emissioni zero di
gas a effetto serra entro il 2050, obiettivo al centro del Green
Deal europeo.

Lo ha deciso la Giunta regionale in seguito alla comunicazione
con cui l'assessore alla Difesa dell'ambiente, energia e sviluppo
sostenibile Fabio Scoccimarro ha comunicato l'operatività del
progetto. 

"La proposta è di suggerire alla Ue - spiega Scoccimarro - 
l'individuazione della nostra regione per la sperimentazione
della strategia anche in considerazione della superficie e della
morfologia del territorio, sufficientemente piccolo rispetto al
continente europeo, ma sufficientemente grande e diversificato,
per testare e valutare le ricadute delle politiche ed
eventualmente riprodurle a livello comunitario". 

"Se la candidatura andrà a buon fine gli obiettivi da perseguire
risulterebbero più stringenti di quelli fissati dalla Commissione
Europea, posto che, diversamente dalle altre Regioni e dagli
altri Stati della Ue, tenuti a raggiungere la neutralità entro il
2050, il Friuli Venezia Giulia dovrebbe impegnarsi a conseguirli
in tempi più ristretti, presumibilmente ridotti di almeno 5 anni
rispetto ai 30 assegnati nel restante ambito europeo. E' quindi
necessario definire - ha fatto sapere l'assessore - una
programmazione rigorosa e lungimirante da avviare immediatamente,
al fine di predisporre prima di altre Regioni e Nazioni un
documento da sottoporre all'esame della Commissione".

Giungere alla neutralità dal punto di vista delle emissioni,
entro un orizzonte temporale di 25 anni, vuol dire adoperarsi per
la diminuzione delle emissioni per una media annua almeno pari al
4% rispetto alle emissioni che oggi si registrano in Friuli
Venezia Giulia. 

"Per dare un'idea dello sforzo richiesto - ricorda Scoccimarro -
occorre considerare che le emissioni annue attuali della centrale
termoelettrica a carbone di Monfalcone rappresentano all'incirca
il 5% delle emissioni totali annue attribuibili al territorio
regionale".

La road map messa a punto dalla Regione Fvg prevede entro 8 mesi
lapredisposizione della prima bozza di programma, entro 12 mesi
il primo confronto ufficiale con UE, Stato e autorità
finanziarie; entro 18 mesi il programma definitivo con
valutazione delle necessità finanziarie e delle relative modalità
di reperimento di fondi europei.

Di concerto con la Commissione Europea verrà quindi stilato un
programma unico regionale che preveda interventi multisettoriali,
ma in particolare nei settori industria; agricoltura; trasporti
(pubblici e privati, logistica, etc); sistema edilizio (pubblico
e privato); sistema di produzione, trasporto e distribuzione
dell'energia; finanze; ricerca, educazione e lavoro.

La Commissione dovrebbe fornire il proprio supporto sia in fase
di predisposizione del programma, sia nel reperimento di parte
delle risorse necessarie. Nello svolgimento dei lavori andranno,
inoltre, affrontati due temi chiave ai quali la Commissione
Europea oggi dedica grande attenzione: l'adattamento ai
cambiamenti climatici e l'educazione, intesa quale
sensibilizzazione dei cittadini all'adozione di comportamenti
virtuosi.

Per quanto riguarda il primo tema, la Regione sta elaborando il
Piano regionale di adattamento e mitigazione dei cambiamenti
climatici, in ossequio a quanto previsto a livello nazionale.
Conseguentemente, la proposta del Friuli Venezia Giulia alla UE
dovrebbe prevedere anche la programmazione all'adattamento e
mitigazione.

"Stante la durata pluridecennale del programma - è auspicio di
Scoccimarro - il successo deriverà dalla condivisione e
approvazione dello stesso da parte di tutte le forze politiche,
sia quelle oggi facenti parti della maggioranza che quelle
dell'attuale opposizione per assicurare che l'iniziativa venga
sostenuta nel tempo, indipendentemente dall'orientamento politico
di chi sarà chiamato a governare l'Amministrazione regionale".

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