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“La polenta di Pontida sarebbe il viatico per la presidenza del porto di Trieste. Attorno al pentolone la Lega esibisce la spartizione partitica come metodo unico e sovrano di decidere e prendersi cariche strategiche. E spiace pure per chi dovrà andare a guidare il porto con questo marchio addosso, con l'inevitabile vulnus all'autonomia e credibilità. Azzittito il coro di stakeholder, istituzioni e cittadini che chiedevano di applicare il criterio esclusivo della competenza e autorevolezza, necessario per uno scalo in affanno”. Lo afferma la deputata Debora Serracchiani, dopo che è stata resa pubblica la notizia della presenza dell’avvocato Massimo Campailla, che appare nelle ‘rose’ dei possibili presidenti dell’Autorità portuale di Trieste, al raduno di Pontida con l’europarlamentare leghista Anna Cisint e con il segretario della Lega Fvg e senatore Marco Dreosto, assieme ai quali è ritratto mentre mescola un paiolo di polenta. “Sono stati tacitati anche gli appetiti dei 'patrioti' che avevano tentato il blitz e ora – prosegue Serracchiani - restano a guardare. Forse avranno qualcosa anche loro. Per ora non pervenuta l'idea che la maggioranza ha delle priorità strategiche da dare al porto, ad esempio se il porto franco internazionale si fa o continua la melina. Perché Fiume e Capodistria crescono, noi no”. “Ma la preoccupazione forte sorge – evidenzia la deputata dem - constatando che il presidente Fedriga ha deciso di non contare nulla, di rinunciare al suo ruolo, di lasciare che siano i partiti romani a decidere sugli interessi del Fvg. Ormai totalmente impegnato a non disturbare la fazione rampante della Lega sull'asse Salvini-Cisint-Dreosto, aspetta di passare il testimone. Ed ecco la foto di famiglia”, conclude Serracchiani.
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