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"Atto strumentale della maggioranza e gesto triste l'uscita dall'aula di Saullo e Morsolin. Chiunque sia vittima della violenza politica merita lo stesso rispetto, la stessa pietà e la stessa memoria".
“Il ricordo di Charlie Kirk, imposto in aula, è stato un atto palesemente strumentale, mai avvenuto prima. Le regole e la prassi del Consiglio comunale, in casi analoghi, hanno sempre riguardato esclusivamente persone che hanno ricoperto ruoli amministrativi in città o che, in qualche modo, hanno dato lustro alla nostra comunità. È importante che questo principio di sobrietà e coerenza istituzionale venga rispettato, senza piegarsi a logiche propagandistiche.
Ho deciso di restare in aula insieme alla consigliera del Partito Democratico per condividere un gesto di memoria e di condanna universale della violenza.
La mozione della consigliera Giurissa ha permesso che il ricordo fosse rivolto non solo a Charlie Kirk, ma anche alla senatrice democratica del Minnesota Melissa Hortman, brutalmente assassinata insieme al marito. Per noi è stato un momento per ribadire che non ci si può dividere nemmeno nel dolore, perché la violenza politica è sempre un attacco alla democrazia, a prescindere dalle idee politiche.
Rimanere in piedi è stato un atto di coerenza con i valori che mi guidano: il rispetto della vita, della dignità delle persone e delle istituzioni. Ho voluto testimoniare che nessuna strumentalizzazione, nessun uso distorto della propaganda, può cancellare la verità dei fatti e il dovere civile di condannare ogni atto di odio e fanatismo politico.
Con altrettanta chiarezza prendo le distanze da qualsiasi tentativo di strumentalizzazione politica o ideologica di questi tragici eventi. La memoria delle vittime e la condanna della violenza devono rimanere patrimonio comune, senza piegarsi a interessi di parte.
Il mio gesto non è stato un atto di parte, ma un segnale di unità e di responsabilità democratica. Chiunque sia vittima della violenza politica merita lo stesso rispetto, la stessa pietà e la stessa memoria.
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