“Siamo vicini e al fianco di tutti i colleghi che sono stati impegnati nel dispositivo di sicurezza messo in atto per l’incontro di calcio Italia Israele. Solidarietà, in particolare ai colleghi coinvolti nelle ignobili violenze degli pseudo-manifestanti. In questi giorni le forze dell’ordine stanno prestando il loro servizio nelle piazze del Paese obbligati a lunghe ore di attività, in molte occasioni impiegati in doppi, se non tripli, turni di servizio. Basta con il tiro al bersaglio alle Forze di Polizia! Basta feriti nelle Forze dell’Ordine! Non è più tollerabile che violenti e delinquenti delle piazze possano distruggere tutto quello che incontrano lungo il percorso e aggredire gli operatori di Polizia mettendo a rischio la loro incolumità e in taluni casi provocando il loro ferimento. La nostra sicurezza e incolumità non è secondaria rispetto ai diritti di questi “pseudo-pacifisti”. Il diritto di manifestare è sacrosanto; ma ferire, danneggiare, devastare, violentare le città è criminalità, terrorismo. Non si possono più tollerare questi comportamenti incivili e pericolosi, al pari del diritto di manifestare c’è quello degli operatori di Polizia di rientrare a casa sani e salvi. La sicurezza non ha colore politico, ma chi non isola e non prende le distanze dagli autori di queste azioni è complice e corresponsabile. Non basta dissociarsi e prendere le distanze dai violenti solo a parole, è necessario che i responsabili di questi crimini vengano perseguiti con quanto richiede la legge nella maniera più rigorosa possibile. È necessario che gli organizzatori delle manifestazioni rinuncino alla presenza di tali soggetti, li isolino e li tengano fuori dalla loro protesta. Lo sport tramette molti valori, tra cui la fratellanza in una sana competizione, il rispetto delle regole e dell’avversario e molte altre che nulla hanno a che fare con le azioni dei professionisti del disordine. Lo sport non può essere ostaggio di atti di pura violenza, paradossalmente nel nome della pace. Azioni di guerra urbana per chiedere la pace, l'assurdo e contradditorio comportamento che in queste settimane ha portato il ferimento di centinaia di poliziotti. Non ci sono giustificazioni per queste condotte, ancor meno dopo l’accordo Israele-Hamas. Dopo queste “piazze” sono necessarie norme più incisive per rendere più sicuri i servizi di ordine pubblico e limitare i contatti e feriti tra gli operatori delle Forze dell’Ordine. Con l’ultimo decreto sicurezza è stato fatto sicuramente un passo avanti con l’inasprimento delle sanzioni e con la possibilità dell’arresto differito nei riguardi di chi causa lesioni agli operatori di Polizia. È necessario quindi introdurre ulteriori nuovi strumenti come stabilire un’area di sicurezza minima tra manifestanti e forze dell’ordine, migliorare ulteriormente le dotazioni con tute antitaglio e antiurto. Inoltre, al fine di evitare i contatti con conseguenti ferimenti, è utile incentivare maggiormente l’utilizzo degli idranti e delle barriere metalliche come è stato fatto a Udine. La civiltà e modernità di un Paese, passa anche attraverso il suo modo di manifestare e la violenza, sinonimo di barbarie va isolata”.
Lorenzo Tamaro - Segretario Regionale SAP F.V.G.
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