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MONFALCONE - Bullian: “Legge regionale per Monfalcone e aumentare i salari e il welfare aziendale da parte di Fincantieri”

Aggiunto il: 06/11/2025
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“Non essendo fra quelli che vogliono spiegare a Fincantieri ‘come si costruisce una nave’, tantomeno indicando ‘con quali ditte’ farlo, e non avendo mai avuto alcun beneficio dalla principale azienda del territorio, mi considero nella condizione migliore – a differenza di altri – per commentare le affermazioni all’AD Folgiero”, dichiara Enrico Bullian, Consigliere regionale del Patto per l’Autonomia-Civica FVG. “Le ricadute del modello produttivo di Fincantieri sulla città di Monfalcone sono indubbie e profonde: proprio per questo, viste le peculiarità di un territorio a alta vocazione industriale e interessato da un fortissimo impatto migratorio, ribadisco la necessità di una legge regionale specifica dedicata all’unicità del ‘caso Monfalcone’ — come già annunciato precedentemente — capace di affrontare in modo integrato le questioni sociali, abitative, occupazionali, educative, giovanili, sportive, di welfare che gravano sulla città. All’interno della lettera indirizzata al Comune di Monfalcone, in risposta all’approvazione in Consiglio comunale della mozione unitaria inerente al subappalto e il modello produttivo adottato dallo stabilimento di Panzano, l’amministratore delegato di Fincantieri sembra correre ai ripari dichiarando che l’azienda produce ben 3 miliardi di euro del Pil regionale.
Basterebbero due dati su Monfalcone per dimostrare quanto istituzioni e Fincantieri (all’insegna della responsabilità sociale di un gigante statale dell’industria) possono e devono ancora fare: a Monfalcone abbiamo fra i redditi pro-capite più bassi, a dimostrazione di quanto poco sia redistribuita la ricchezza prodotta da Fincantieri (che dovrebbe alzare gli stipendi diretti e indiretti, riducendo il subappalto); inoltre, c’è la più bassa copertura regionale di posti negli asili nido rispetto alla popolazione da 0 a 2 anni (appena il 28% nell’Ambito dei Servizi sociali dei Comuni), in un territorio che dovrebbe raddoppiarla, anche per avviare l’integrazione fin dalla più tenera età e ridurre il gender gap. Fincantieri dovrebbe contribuire a colmare questo divario, con una visione di welfare innovativa realmente integrata nel territorio. Inoltre sappiamo che Monfalcone è considerato ‘Comune ad alta tensione abitativa’: stando alle dichiarazioni di Folgiero, si stanno ancora ‘studiando con una serie di attori del settore la fattibilità di iniziative social housing’. Mi pare francamente insufficiente, dal momento che la questione abitativa, in particolare, richiede un impegno concreto e coordinato, attraverso investimenti misti tra istituzioni pubbliche e azienda, che peraltro in questo caso è controllata dallo Stato. Infine, sulla questione amianto, Folgiero potrebbe dare un primo segnale concreto: ritiri le richieste di contributo che Fincantieri ha presentato a INAIL sul Fondo per le Vittime dell’Amianto, lasciando allo Stato quegli 80 milioni di € per aumentare le rendite alle vere vittime e/o per la ricerca sulle malattie da amianto e in particolare sul mesotelioma.  
Si apra una fase nuova di rispetto reciproco che preveda azioni puntuali: il Monfalconese ha bisogno di risposte reali, non di polemiche o di dibattiti inconcludenti”, conclude Bullian.

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