UDINE - Honsell: “Risposta insoddisfacente, servono protocolli più chiari per gli interventi d’emergenza”


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Si accende il dibattito politico attorno al rapporto tra Fincantieri e il territorio monfalconese. «Nessuno vuole la chiusura del cantiere, ma vogliamo riequilibrare i benefici per il territorio. Facile dire che va tutto bene dalla prospettiva di Trieste, dove ci sono la sede legale e i ‘colletti bianchi’ di Fincantieri, mentre le ‘tute blu’ del subappalto stanno a Monfalcone nei doppi fondi delle navi, a basso reddito, negli appartamenti sovraffollati e senza posti negli asili nido e nelle scuole dell’infanzia per i propri figli», affermano i consiglieri regionali del Patto per l’Autonomia-Civica FVG, Enrico Bullian e Massimo Moretuzzo. I due sottolineano come la recente mozione unitaria approvata dal Consiglio comunale di Monfalcone abbia evidenziato una frattura politica interna alla Lega regionale: da una parte «la linea cisintiana critica con il colosso industriale», dall’altra «la linea morbida fedrighiana», orientata – secondo Bullian e Moretuzzo – a «non svegliar can che dorme», mantenendo un approccio prudente nei confronti dell’azienda. I consiglieri rilanciano inoltre la proposta di una legge regionale dedicata al “caso Monfalcone”, che affronti con un intervento organico le questioni sociali, abitative, educative e occupazionali legate alla forte presenza industriale e migratoria. Sul fronte amianto, gli esponenti del Patto richiamano l’appuntamento del Consiglio regionale del 13 novembre: «A breve, peraltro, vedremo cosa dirà la maggioranza regionale sull’abrogazione del Fondo vergogna sull’amianto», misura contestata e definita utile «a finanziare proprio Fincantieri». Bullian e Moretuzzo invitano anche l’ad di Fincantieri a un gesto concreto: «Ritiri le richieste di contributo che Fincantieri ha presentato a INAIL sul Fondo per le Vittime dell’Amianto, lasciando allo Stato quegli 80 milioni di euro per aumentare le rendite alle vere vittime e/o per la ricerca». «Si apra dunque una fase nuova di rispetto reciproco che preveda azioni puntuali: il Monfalconese ha bisogno di risposte reali, non di polemiche o di dibattiti inconcludenti», concludono.
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