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TRIESTE - Capozzi (M5S): «La sentenza della Consulta ribadisce un principio generale dell’ordinamento»

Aggiunto il: 06/11/2025
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La sentenza della Corte Costituzionale sul divieto del terzo mandato consecutivo per i presidenti delle Regioni, comprese quelle a statuto speciale, ha suscitato soddisfazione nel Movimento 5 Stelle del Friuli Venezia Giulia. «Accogliamo con viva soddisfazione la sentenza della Corte Costituzionale che, una volta per tutte, ha stabilito come il divieto di un terzo mandato consecutivo si applichi non solo ai presidenti delle Regioni ordinarie, ma anche a quelli delle Regioni a statuto speciale e, in particolare, al vertice della Provincia autonoma di Trento, nonché a quelli eletti a suffragio universale e diretto», afferma la consigliera regionale Rosaria Capozzi in una nota. Secondo Capozzi, la decisione offre una cornice chiara anche per il Friuli Venezia Giulia: «La decisione della Consulta chiarisce in modo inequivocabile che il limite dei due mandati consecutivi costituisce un principio generale dell’ordinamento giuridico della Repubblica italiana, vincolante anche per la potestà legislativa primaria delle autonomie speciali, tra le quali rientra a pieno titolo il nostro Friuli Venezia Giulia». Per la rappresentante del Movimento 5 Stelle si tratta di un passaggio significativo per la salute democratica delle istituzioni: «Si tratta di un pronunciamento di grande rilievo, che rafforza i principi di alternanza democratica, trasparenza e rinnovamento delle istituzioni». Da questo, Capozzi trae una conseguenza politica diretta: «In tale quadro, la sentenza in questione afferma chiaramente che anche in Fvg non sarà possibile per l’attuale presidente Massimiliano Fedriga candidarsi per un terzo mandato consecutivo, nel rispetto del principio costituzionale che limita la durata del potere e garantisce la periodica rigenerazione del mandato popolare». La consigliera sottolinea inoltre il valore istituzionale del pronunciamento: «Questa decisione riafferma l’unità dei valori fondanti della Repubblica, assicurando che le autonomie speciali, pur nella loro peculiarità, si muovano all’interno di un sistema di regole condivise e di garanzie democratiche comuni». Capozzi conclude con un apprezzamento netto: «Esprimiamo, perciò, il nostro pieno apprezzamento per un intervento della Corte costituzionale che restituisce chiarezza al quadro normativo e conferma la necessità di un ricambio democratico anche ai vertici delle Regioni a statuto speciale».

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