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MONFALCONE - 8 POSITIVI AL COVID IN FINCANTIERI. Il Comune alza la voce dopo che esso è stato tenuto all'oscuro.

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Fincantieri modello esemplare a livello internazionale per misure preventive al coronavirus.

L'azienda non risponde direttamente alle dichiarazioni del sindaco di Monfalcone Cisint.
Aggiunto il: 28/08/2020
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Il giorno dopo le dichiarazioni forti del Sindaco di Monfalcone, Cisint, in merito agli 8 operai positivi al coronavirus che prestano servizio presso Fincantieri, l'azienda  ricorda il grande lavoro svolto in questi mesi affinchè vi siano controlli adeguati e sicurezza sul posto di lavoro. Lo fa con molta tranquillità ritenendo di aver operato al meglio.

Il fenomeno epidemiologico del Covid-19 che si è diffuso sul territorio nazionale ha visto l'azienda impegnata nel porre in essere ogni utile azione per prevenire e contenere il possibile contagio all’interno delle proprie sedi in Italia, a tutela delle persone e delle sue attività. Fincantieri, in applicazione dei Decreti della Presidenza del Consiglio, ha deciso di sospendere le attività produttive nei siti italiani del Gruppo dal 16 marzo, con una previsione di riapertura graduale a partire dal 20 aprile e scaglionata in sei settimane, mantenendo attivi strumenti quali lo smart working e la turnazione del personale. Tutti i cantieri sono stati inoltre dotati di portali per lo screening termico e altri strumenti per la rilevazione della temperatura, pienamente operativi all’atto della ripartenza.

Allo stato attuale una forte componente del personale usufruisce dello smart working, previsto per tutte le mansioni e gli uffici che lo rendono possibile; è stata inoltre attivata la Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria, con i dipendenti che possono comunque scegliere, in alternativa all’integrazione salariale, di usufruire di ferie e permessi.Nell’ultima settimana di gennaio, prima che un’analoga indicazione pervenisse dagli organi istituzionali preposti, è stato disposto il rientro dei lavoratori distaccati o in trasferta sul territorio cinese, i quali sono stati posti in quarantena fiduciaria nei luoghi di residenza per un periodo di 15 giorni, prima del loro rientro al lavoro in Italia.

Per fronteggiare il dilagare del fenomeno epidemiologico, è stata costituita a livello centrale una cabina di regia denominata CMT (Crisis Management Team), che si riunisce giornalmente, alla quale è stato affidato il compito di monitorare costantemente l’evoluzione delle problematiche collegate al COVID-19 e di rendere operative, sulla scorta delle indicazioni provenienti dalle competenti Autorità a livello nazionale e regionale, le misure progressivamente individuate  a tutela della salute della collettività e dei lavoratori.

In data 24 febbraio Fincantieri, con comunicazione interna indirizzata a tutto il personale dipendente e una parallela indirizzata alle imprese dell’indotto, l’azienda ha richiamato le regole comportamentali impartite dalle competenti Autorità sanitarie, ha disposto una rigida limitazione e successivamente la sospensione delle trasferte prevedendone l’effettuazione solo in casi del tutto eccezionali e improrogabili ed in presenza di espressa autorizzazione al livello gerarchico più elevato. Inoltre ha indirizzato le necessità di riunioni e meeting verso supporti tecnologici quali video e call conference ed attivato un numero telefonico costantemente operativo cui i dipendenti possono rivolgere quesiti inerenti la tematica COVID-19. Le azioni hanno riguardato una sorta di sportello salute attraverso un indirizzo mail dedicato cui i dipendenti possono rivolgersi per chiedere informazioni e ottenere riscontro ad eventuali quesiti, anche inerenti tematiche mediche e dato indicazione di astenersi dal lavoro a tutti coloro che presentassero sintomi influenzali o alterazioni febbrili. Tutto il personale interno ed esterno presente al lavoro (comprese società armatrici e registri navali), è stato intervistato tramite l’erogazione di un questionario riguardo gli spostamenti degli ultimi 15 giorni ed eventuali stretti contatti con persone a rischio contagio, ed è stata disposta l’acquisizione di analogo dato per tutti coloro che da quel momento avrebbero avuto accesso nelle unità operative del Gruppo.

Per facilitare la comunicazione e l’accesso ai costanti aggiornamenti provenienti dalle fonti ufficiali, è stata attivata una pagina intranet su cui sono stati successivamente resi disponibili documenti e video con le buone pratiche da adottare per limitare i rischi di contagio.

Anche Monfalcone, come In tutte le unità produttive, al fine di ridurre i rischi di contagio, sono stati successivamente realizzati una serie di interventi tra cui l'intensificazione della periodicità delle misure di sanificazione delle aree comuni,  la limitazione del personale presente presso le aree fumatori e le aree di ristoro, disponendo il rispetto della distanza di almeno un metro di separazione tra i presenti e successiva sospensione del servizio di distribuzione di bevande calde al fine di ridurre assembramenti in stabilimento e sulle costruzioni navali dell’utilizzo di ascensori e montacarichi allo stretto necessario.  Dispensers di liquido disinfettante sono stati collocati in molti punti dello stabilimento e sono state sospese le attività formative.

Anche le mense  sono state interessate ad accorgimenti sull’accesso e sulle modalità di effettuazione del servizio, prevedendo attività aggiuntive di igienizzazione, turnazioni, presenze distanziate, stoviglie monouso, ecc.

Le prove a mare che comporterebbero necessità di personale in navigazione sono sospese così come le attività non indispensabili alla produzione;

Idonei DPI secondo una logica di sicurezza anti-contagio sono stati disposti ove non sia possibile rispettare la distanza interpersonale di un metro come principale misura di contenimento.

Sono stati inoltre individuati strumenti per ridurre le presenze nelle sedi e nei cantieri.

L’ articolazione in diverse fasce temporali dei turni di lavoro, introduzione sempre crescente e ovunque possibile dello smart working, al quale si sta ricorso anche nel periodo di ripartenza in un’ottica di gradualità.

 

È stato predisposto un piano di emergenza da porre in essere nell’eventualità della segnalazione di un caso di COVID-19 che dovesse riguardare personale del sito (dipendenti Fincantieri o delle ditte), che prevede in particolare, d’intesa con le locali Autorità sanitarie:

1)      l’individuazione delle persone a più stretto contatto con l’interessato;

2)      l’individuazione e la segregazione delle aree dove ha operato l’interessato fino ad avvenuta sanificazione;

3)      l’interdizione/segregazione dei locali comuni (spogliatoi, mensa, montacarichi, ascensori, ecc.) utilizzati dalla persona, fino ad avvenuta sanificazione.

A maggior supporto delle persone, la società ha stipulato una copertura assicurativa, studiata specificamente per l’emergenza sanitaria COVID-19 e rivolta alla totalità dei suoi dipendenti e a quelli delle ditte dell’indotto (che hanno aderito su base volontaria) che prevede sia il riconoscimento di indennizzi per la fase di eventuale ricovero e di convalescenza, sia servizi di assistenza post ricovero per aiutare il recupero della salute e la gestione dei principali aspetti della vita familiare.

Non ultimo, considerato il suo valore economico e sociale per il Paese, Fincantieri ha contribuito direttamente alla gestione dell’emergenza con una donazione a favore della Protezione Civile nelle sei regioni in cui è presente.

 

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