Dopo il primo giorno di aumento del contributo regionale per benzina (da 21 a 29 cent al litro) e diesel (da 14 a 20 cent a litro) nella Area 1 (non solo Trieste e Gorizia, ma anche comuni delle ex. province di Udine e Pordenone) facciamo un po’ di chiarezza su alcuni aspetti dibattuti:
- 1 euro al litro utopia?
No, le auto ibride in virtù dell’extra sconto di 5 cent previsto dalla legge regionale vanno sotto il prezzo Sloveno. Per gli altri effettivamente gli sforzi della Regione (29 e 20 cent sono gli sconti massimi che la legge attuale permette alla Giunta) e dei petrolieri (che valgono oltre 350 mila euro in un mese) non eguagliano il prezzo sloveno: ma per 2/3 euro risparmiati vale la pena? Tempo, inquinamento, usura dell’auto, ma soprattutto fondi che potrebbero contribuire ai servizi regionali che vengono invece
“regalati” ai Paesi confinanti…
- Lo sconto regionale e quello dei petrolieri e distributori Som sono due aspetti differenti: il primo vale appunto solo per la Area 1, mentre i secondi hanno deciso di scontare di circa 5 centesimi al litro il carburante sui “cluster” di Trieste e Gorizia; solo IP ha dato
comunicazione di applicare lo sconto su tutto il territorio regionale.
- Il capitolo carburanti si “autoalimenta” con i consumi e non con le tasse dei cittadini: per ogni litro di carburante erogato in Regione lo Stato incassa 77 centesimi di accise; di questi secondo gli accordi Stato-Regione al Friuli Venezia vengono ritornati 2/9 e la Giunta (ormai da anni) ha deciso di destinarne circa 40/50 milioni agli sconti carburante.
- Solo un mese di prova? Il 30 settembre è un limite fissato da anni: infatti le delibere sugli sconti carburanti vengono portate in Giunta dagli assessori all’Ambiente ogni 3 mesi. Il mese di settembre, un mese di ripresa delle attività potrebbe registrare l’aumento di
consumi tale da giustificare una proroga sia della Regione che delle compagnie degli sconti.
- La legge regionale del 2010 seppur valida è chiaramente da aggiornare, ma come è noto siamo in infrazione in attesa della sentenza della Corte di Giustizia Europea: ogni modifica della norma sarebbe controproducente. Non appena verrà emessa la sentenza siamo pronti a modificare la legge e renderla più efficiente, anche con l’introduzione per esempio dei lettori ottici delle targhe per permettere di effettuare il pieno a distributore chiuso.
- Quanto alle partite iva la questione è più complessa ancora perché concedere il contributo anche a queste ultime risulterebbe un aiuto di Stato e quindi bisogna trattare con l’Europa in questo senso. Andrebbe invece fatto un ragionamento molto più complesso per sostenere l’economia dei territori “di confine".
Ricordo infine che lo scopo dell’iniziativa è quello di limitare il più possibile il cosiddetto “turismo del pieno” e quindi incentivare il consumo interno di carburante così da mantenere, anzi aumentare i servizi offerti grazie alle entrate nelle casse regionali oltre naturalmente a diminuire l’inquinamento dal pendolarismo del pieno.
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