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Monfalcone - Nessun ricatto tra salute e lavoro, NO al progetto di A2A e a chi lo sostiene da parte di Potere al Popolo Isontino.

Aggiunto il: 16/11/2020
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La presa di posizione del sindaco di Turriaco, Enrico Bullian, a favore del progetto di A2A è sbagliata nel metodo e nel merito.

Rammentiamo che già nel 29 settembre 1996 i cittadini monfalconesi con un referendum dicevano no al gas metano dimostrando una grande lungimiranza visti i danni ambientali e sociali a livello globale che le fonti fossili avrebbero continuato a causare anche negli anni successivi. Tale indicazione popolare andava ben oltre, fornendo, per chi avesse voluto intendere, una indicazione anche sul futuro dell’economia del territorio monfalconese, legata allo sviluppo sostenibile, diversificato ed a misura d’uomo.

Ora riproporre come fa Bullian, novello enfant prodige del sistema della produzione della CO2, il progetto di A2A con l’imprimatur della CGIL per la conversione della centrale a carbone in una centrale a gas, annulla un percorso storico e una battaglia, ambientalista, civile che viene da lontano e il prezzo pagato dalla comunità e dell’intero mandamento monfalconese in termini di inquinamento e salute.

La tanto sbandierata transazione dal carbone a fonti rinnovabili e meno inquinanti attraverso l’utilizzo del gas naturale, anch’esso annoverabile tra le fonti fossili, è un discorso vecchio e sorpassato da almeno 30, così come lo è la favola che il gas inquina di meno: l’estrazione, il trasporto e la combustione del gas è provato siano altamente pericolosi e dannosi per l'ambiente e l’uomo.

La propaganda con cui ancora oggi si propongono simili progetti, nonostante l’impianto della centrale di Monfalcone sia sotto utilizzato e, quindi, non vi sia la necessità di aumentare la produzione, si avvale sempre della nota ricetta o meglio del noto ricatto: lavoro o salute.

A questa ricetta come Potere al Popolo Isontino ribadiamo il nostro netto rifiuto, convinti che l’occupazione e la sua qualità possono prosperare a partire dal fatto che viviamo in una zona geografica ricca dal punto di vista paesaggistico e ambientale. Sarebbe quindi auspicabile rinnovare la propria visione del domani e di uno sviluppo alternativo a lungo termine, senza continuare a guardare ai vecchi e deleteri modelli del passato.

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