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UDINE: PRONTO SOCCORSO KO – LA DENUNCIA DEI MEDICI

Aggiunto il: 01/12/2020
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Dura nota di Walter Zalukr su quanto sta accadendo nel pronto soccorso di Udine ma non solo. 
La coda di ambulanze con pazienti COVID positivi in attesa davanti al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Udine è un’immagine che fa arrabbiare. Ma come è possibile che, dopo quanto è accaduto a marzo e aprile, non si sia provveduto ad attrezzare l’Ospedale ad una prevedibile seconda ondata?

I medici del Pronto Soccorso  dell’Azienda udinese hanno scritto una lettera in cui spiegano le cause della situazione, denunciano le carenze e, in ultima analisi, chiedono aiuto.

Emerge che le problematiche da tempo evidenziate dal personale sanitario sono state in larga misura inascoltate, così la cronica carenza di personale, l’inadeguatezza strutturale del PS, il difficoltoso reperimento di posti letto, la continua esposizione al virus di pazienti e del personale, solo per citare alcune criticità, rischiano di mettere l’Ospedale di Udine KO.

Duole sottolineare che queste criticità erano già state portate all’attenzione dei piani alti dell’Azienda e, si suppone, della Direzione Regionale, ma evidentemente 6-7 mesi per prepararsi adeguatamente non sono stati sufficienti.

Con sfumature leggermente diverse, le problematiche evidenziate dai medici del PS udinese non sono dissimili dalle criticità riscontrate in altre Aziende sanitarie della regione e che finalmente sono rilevate non soltanto dai cittadini, ma trapelano anche dai professionisti della salute ai quali, lo ricordiamo, era fatto divieto di interloquire con i mezzi di comunicazione. A fronte di disservizi sempre più gravi il bavaglio si allenta e l’evidenza dell’inadeguatezza della complessiva risposta del Sistema Sanitario del FVG al virus appare in tutta la sua triste nudità.

Verrebbe voglia di cercare il colpevole, il responsabile, ma a quello ci penseranno gli elettori. Ciò che conta adesso è individuare il soggetto su cui agire per ovviare ai problemi.

Fa riflettere che problemi seri sia di strategia che di organizzazione siano stati riscontrati in Aziende afferenti a diversi territori. In breve, può accadere che un Direttore Generale e il suo staff, anche per motivazioni non direttamente imputabili, performino male in una determinata situazione, ma che lo facciano tutti è quantomeno anomalo. Allora bisogna salire di livello ed ammettere che l’Assessorato non ha saputo coordinare le Aziende nonostante si sia dotato di un ente tecnico, l’ARCS, che avrebbe dovuto supportare sia la Direzione regionale che le Aziende stesse. E se qualcuno volesse proprio scaricare tutta la responsabilità sui Direttori delle Aziende, è bene ricordare che quei Direttori sono stati scelti sempre dall’Assessorato per cui il cerchio si restringe.

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