Leggo che alcuni sindaci di sinistra, tra i quali quello di Palermo e Napoli, intendono non applicare sul loro territorio il “decreto sicurezza”, giungendo a sostenerne addirittura l’incostituzionalità: accusa assai pesante indirizzata al capo dello stato, che lo ha firmato.
Il decreto sicurezza, senza dubbio perfettibile, si pone lo scopo – tra l’altro - di aumentare la percezione della sicurezza nei cittadini e di arginare l’immigrazione clandestina. Ecco la ragione per cui a Gorizia senza dubbio il decreto verrà applicato.
Non ricordo però di questi sindaci iniziative forti contro quelle azioni che rendevano appetibile il nostro paese per i migranti o contro quelle persone, giuridiche o fisiche, che hanno lucrato sulle disgrazie dei richiedenti asilo.
Non voler arginare il flusso di quei disgraziati che attraversano il Mediterraneo per raggiungere l’Italia (sino a pochi mesi fa una media di 15.000 al mese) significa non fare nulla per impedire che ogni anno circa 5.000 vite si perdano in questo attraversamento della morte.
Vale la pena di precisare che richiedenti asilo che a migliaia sono passati per Gorizia – va ripetuto – nella quasi totalità non provenivano da paesi in guerra ma da Pakistan (al 90%) ed Afghanistan (5%), pertanto erano richiedenti economici, che aspiravano ad ottenere lavoro, casa, servizi sociali. Abbiamo milioni di italiani in Italia che aspirano alla medesima cosa, e francamente ritengo che essi debbano avere la priorità!
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