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MONFALCONE - Il Consorzio Culturale Monfalconese fa riemergere le memorie del lavoro nel cantiere navale di Monfalcone sulla sua pagina fb.

Aggiunto il: 12/02/2021
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La storia del cantiere navale di Monfalcone è fatta anche da quelle di chi ha contribuito, con il proprio lavoro, a realizzare grandi "navi bianche", sommergibili, petroliere e un’officina galleggiante dalle dimensioni eccezionali come la Micoperi 7000. Il Consorzio Culturale del Monfalconese le ha raccolte e le sta restituendo al territorio, come avviene anche in occasione della mostra "Nino Zoncada da Monfalcone al Mondo", dedicata, fino ad aprile, nella Galleria comunale di Arte contemporanea e al MuCa, dal Comune di Monfalcone, con la collaborazione del CCM, al grande designer, attivo nello stabilimento navalmeccanico e poi a Genova. Ora delle videopillole tratte dalle testimonianze degli ex dipendenti Guido Diblas, Livio Trevisan, Antonio Vandelli e Flavio Visintin, che corredano la sezione documentaria della mostra, saranno pubblicate a partire da domani (giovedì) con cadenza settimanale sulla pagina Facebook dell'Ecomuseo Territori con il cui progetto "Cacciatori di Memorie" sono state raccolte (in collaborazione con il Museo della Cantieristica). Si inizia appunto domani dal racconto del tracciatore e disegnatore Guido Diblas, per proseguire il 18 febbraio con quello del falegname Livio Trevisan, il 25 febbraio del tracciatore e disegnatore Antonio Vandelli e il 4 marzo del fabbronave Flavio Visintin.

Le testimonianze dei quattro ex lavoratori del cantiere di Monfalcone vanno a completare la sezione della mostra dedicata al lavoro del reparto di ebanisteria e falegnameria dello stabilimento con la raccolta di materiale proveniente dal Consorzio culturale del Monfalconese. Le videointerviste rappresentano la prosecuzione del progetto "Cacciatori di memorie", una raccolta di documenti, pubblicazioni, diari, lettere, ma anche testimonianze, audio e video, filmati e fotografie che contribuiscono ad alimentare l'Archivio della Memoria del Ccm. Materiali  che sono conservati e messi a disposizione della comunità, consultabili nella sede del Consorzio in villa Miniussi Vicentini a Ronchi dei Legionari e che costituiscono un vero giacimento di storie e memorie del territorio. La sezione della mostra è stata pensata dai curatori, Giulia Norbedo e Giulio Princic, per restituire, attraverso oggetti e, appunti, racconti, la forte presa di coscienza del legame della città di Monfalcone con la cultura del lavoro e la nobilitazione dell'arte industriale nel cantiere navale. Una consistente parte del patrimonio fatta di oggetti, ricordi e saperi ha del resto contribuito alla creazione del percorso espositivo del Museo della Cantieristica di Monfalcone.

Il progetto "Cacciatori di Memorie" si incardina nell'Ecomuseo territori. Genti e memorie tra Carso e Isonzo del Consorzio culturale del Monfalconese, nato per promuovere lo sviluppo sostenibile del territorio con la diretta partecipazione dei cittadini, veri protagonisti delle azioni di tutela e valorizzazione dell'identità e delle risorse della Bisiacaria: del paesaggio, saperi, tradizioni e patrimonio culturale e artistico. Il principale luogo di interpretazione, documentazione e informazione dell'Ecomuseo è villa Vicentini Miniussi, dove si trovano la Biblioteca specializzata, la Fototeca storica, l'Archivio della Memoria.

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