La storia della città di Fiume attraverso i francobolli e i documenti postali che la citano. È la mostra “Fiume 1850-2018. La filatelia fiumana fra mito, storia ed economia 1918-1924”, accolta dal 3 al 26 settembre a Monfalcone (Gorizia), presso il MU.CA / Museo della cantieristica (via del Mercato 3) e inaugurata oggi alla presenza dell’Assessore alla Cultura Luca Fasan, del Consigliere regionale Antonio Calligaris, del noto filatelista, on. Carlo Giovanardi, presidente dell’Associazione per lo studio e la promozione della filatelia e della storia postale fiumana nel centenario, e del curatore scientifico Bruno Crevato-Selvaggi.
In dodici pannelli sono rappresentati i passaggi politici, sociali, economici, linguistici e culturali di oltre un secolo, fino a oggi. Di fatto si apre il 2 dicembre 1918, quando venne utilizzato il taglio ungherese da 20 filler raffigurante una scena di mietitura sulla quale venne apposta per la prima volta la parola “Fiume”. Avviando così il nuovo capitolo.
Il percorso, realizzato dall’Associazione per lo studio e la promozione della filatelia e della storia postale fiumana nel centenario, in collaborazione con il Comune di Monfalcone, ricostruisce il periodo. Illustrandolo con la chiave di lettura della posta e della filatelia, settori che all’epoca ebbero un importante ruolo, anche propagandistico. I pannelli offrono testi scritti in modo rigoroso ma semplice e chiaro; riproducono francobolli, lettere, cartoline, pacchi, vaglia ed altri reperti scelti per l’occasione.
“Dopo il Vittoriale, Trieste, Monfalcone e la prossima tappa a Teramo in ottobre – ha detto l’on. Carlo Giovanardi – la nostra ambizione è di chiudere la fase espositiva, nel 2022, proprio a Fiume-Rijeka, perché forse è l’unica città europea che può vantarsi di avere avuto una storia particolarmente complessa, essendo appartenuta in sequenza ad Austria, Ungheria, Corpo d’occupazione interalleato, Gabriele D’Annunzio, Stato libero, Regno d’Italia, Jugoslavia e adesso Croazia. La storia postale di questa città testimonia l’unicità della storia locale e la ricchezza degli apporti culturali portati dalle varie nazionalità che continuano ad abitarla. Lo sfortunato tentativo di Riccardo Zanella nel 1922 di costruire uno Stato libero sulla base del suffragio popolare dimostra come questa città sia sempre stata orgogliosa della sua specificità ed autonomia, purtroppo travolte dai totalitarismi del secolo scorso. Oggi Fiume-Rijeka è definitivamente croata ma nell’ambito di un’unità europea che impone di avere un occhio di riguardo per la vecchia maggioranza italiana, divenuta minoranza nel secondo dopoguerra”.
“Un’altra bella opportunità culturale per la città trova ospitalità nella sede del nostro Museo della cantieristica – ha sottolineato l’Assessore alla Cultura Luca Fasan. «Fiume 1850-2018. La filatelia fiumana fra mito, storia ed economia 1918-1924» sarà per gli appassionati di filatelia un appuntamento da non perdere non solo per il messaggio storico e culturale, ma anche per conoscere la storia di una città in modo unico e originale, attraverso appunto i francobolli e i vari documenti postali. Nell’intercettare l'interesse di appassionati e cultori, che in numero sempre crescente nel nostro Paese si dedicano alla raccolta di questi piccoli documenti stampati, l’Amministrazione ha voluto ulteriormente allargare e variare le proposte di offerta culturale alla città e a tutto il territorio”.
Aperta al pubblico dal 3 al 26 settembre (venerdì, sabato, domenica, lunedì dalle ore 10 alle 19) con ingresso libero (necessario il “green pass” come da normativa in vigore), la mostra propone nei 12 pannelli il seguente percorso: 1. Fiume “corpus separatum” 1850-1918; 2. La guerra e l’inizio del dopoguerra; 2 dicembre 1918, l’avvio della filatelia fiumana; 3. Prosegue la prima emissione fiumana; 4. Le emissioni successive; 5. Il primo periodo dannunziano; 6. I francobolli di D’Annunzio; 7. La Reggenza italiana del Carnaro; 8. Lo Stato libero di Fiume; 9. L’annessione e la provincia del Carnaro; 10. Fiume e il Fiumano-Kupa 1941-1943; 11. Fiume tra Rsi e “Künstenland” 1943-1945; 12. Da Fiume a Rijeka a Rijeka-Fiume, 1945-oggi.
Il contesto storico
Nel 1918, anno conclusivo della Prima guerra mondiale, la città di Fiume, all’estremità orientale dell’Istria, apparteneva al Regno d’Ungheria. La stragrande maggioranza della popolazione nel centro e nell’immediata periferia era costituita da italiani. Nel Patto di Londra la città non era stata rivendicata da Roma dunque, alla fine del conflitto, non venne occupata come l’Istria. Localmente si costituì un Comitato nazionale italiano che chiese l’annessione; anche la neonata Jugoslavia la reclamava.
In questa situazione d’incertezza, il 12 settembre 1919 Gabriele D’Annunzio, alla testa di un gruppo di legionari, ne prese possesso e la tenne sino al Natale del 1920. Fu costretto a lasciarla dal Governo italiano; si costituì lo Stato libero di Fiume, che durò sino al febbraio del 1924, quando venne annesso al Regno d’Italia. Il 3 maggio 1945 la città fu raggiunta dall’Esercito di Tito e il 15 settembre 1947 unita alla Jugoslavia. Oggi è parte della Croazia.
Tutti questi passaggi, compreso il periodo di sovranità austriaco-ungherese, sono documentati dai francobolli, considerati importanti simboli. Prima vennero sovrastampati con la parola “Fiume” quelli ungheresi, poi arrivarono produzioni specifiche, alcune delle quali propongono l’effigie del “Vate” o suoi emblemi. Cambiarono ancora con lo Stato libero, quindi vennero adottati i valori italiani, quelli d’occupazione, jugoslavi e ora croati.
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