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Premiata l’ASUGI per un progetto di ricerca a supporto di data manager e infermieri di ricerca

Aggiunto il: 07/03/2022
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Proviene dall’Azienda Sanitaria Universitaria Integrata Giuliano-Isontina (ASUGI) di Trieste uno dei 10 progetti selezionati da Fondazione GIMBE e premiati con 30 mila euro ciascuno nell’ambito del Bando “Roche per la ricerca clinica - A supporto delle figure di data manager e infermieri di ricerca”.

Si tratta dello studio randomizzato controllato MEDEAS, approvato da AIFA e Istituto Spallanzani di Roma, e candidato per l’area dedicata alle malattie respiratorie. Lo studio, organizzato dalla Pneumologia di Cattinara con la partecipazione di 51 ospedali italiani, ha messo a confronto due tipi di schemi cortisonici (desametasone e metilprednisolone) nelle polmoniti gravi da covid-19 per chiarire quale dei due dia migliori risultati. A inizio pandemia l’uso dei cortisonici era vietato per timore di favorire la diffusione del virus, ma già a giugno 2020 uno studio britannico condotto su 6000 pazienti in 176 ospedali aveva dimostrato una ridotta mortalità con protocollo desametasone endovena. Parallelamente, in Italia il dipartimento di Pneumologia di Trieste aveva coordinato uno studio con metilprednisolone nelle gravi polmoniti covid-19, rilevando una riduzione della mortalità del 71%. 

Il progetto è stato coordinato da Marco Confalonieri, direttore della Struttura Complessa Pneumologia ASUGI, professore di Malattie dell’Apparato respiratorio e direttore della Scuola di specializzazione dell’Università degli studi di Trieste. Ha pubblicato più di 200 articoli su riviste indicizzate che hanno avuto oltre 10 mila citazioni su giornali scientifici. È membro della rete europea delle malattie rare ERN-Lung e conduce ricerche su fibrosi polmonare, rigenerazione polmonare e intelligenza artificiale.

“Per chi, come il personale della Pneumologia di Trieste, è tutt’ora fortemente impegnato con la pandemia, è una particolare soddisfazione apprendere di aver vinto il bando con uno studio di confronto tra diversi protocolli a base di cortisonici nel covid grave, che utilizza la piattaforma online RedCap dell’Università di Valderbilt per la raccolta dei dati anonimizzati – ha commentato il Prof. Marco Confalonieri –  Il finanziamento sarà particolarmente utile visto che l’arruolamento quasi concluso prevede un totale di 680 pazienti con grave polmonite da covid-19 e insufficienza respiratoria acuta trattati con supporto non invasivo”.

Il data manager selezionato svolgerà per 12 mesi attività di ricerca clinica presso ASUGI, avendo modo di consolidare le proprie competenze per gestire al meglio lo studio clinico e portare così non solo un miglioramento della qualità della ricerca stessa ma anche della sicurezza dei pazienti che vi partecipano. 

L’Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina (ASUGI) è rappresentata dalle riconosciute eccellenze nel settore cardiovascolare, polmonare e dermatologico (centri per le malattie rare), dalla ricerca internazionale per la salute mentale (centro collaboratore OMS – Organizzazione Mondiale della Sanità), dalla ricerca sulle cure domiciliari dei Distretti, nonché dalla ricerca transfrontaliera in prevenzione e sulle malattie professionali. ASUGI è centro coordinatore per l’odontoiatria sociale regionale, un nuovo campo di sviluppo sulla prevenzione delle malattie del cavo orale in ambito pediatrico, per pazienti fragili e per chi è affetto da cancro del distretto testa-collo.

Attualmente, i clinici hanno avviato sperimentazioni su modelli di cura e terapie per le persone con patologie croniche, come l’infarto miocardico acuto IMA, patologie cardio e cerebrovascolari, malattie del fegato e del polmone, tumori. In questi settori esistono partnership stabili con il cluster della ricerca biomedicale del Friuli Venezia-Giulia (AREA Science Park, SISSA, CBM, ICGEB, ecc.), così come con altre istituzioni di ricerca nazionali e internazionali. I principali topic di ricerca s’incentrano sull’uso di tecnologie biomediche avanzate, sviluppo di diagnostica in vivo e in vitro, sullo sviluppo di nuovi modelli radiologici per la prevenzione secondaria del cancro della mammella, sulla rigenerazione tissutale o sulla ricerca di terapie genomiche e traslazionale. 

Inoltre, ASUGI è coinvolta in un numero sempre crescente di ricerche nel cosiddetto campo della “medicina personalizzata”. Non ultimi, sono da annoverare gli interessi crescenti di ricerca nell’informatica medica (nuovi device e Internet of Things per le cure domiciliari), nelle nuove modalità riabilitative (realtà virtuale per la riabilitazione dei pazienti colpiti da ictus), la domotica o l’automazione per i disabili, modelli di diagnosi microbiologica “fast-track”, ecc.

“È un onore che la S.C Pneumologia dell’Ospedale di Cattinara sia stata selezionata per questo progetto innovativo. È un privilegio per l’Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina essere al fianco dei principali ospedali italiani tra cui l’Ospedale Humanitas di Milano, il Sant’Orsola di Bologna, e molti altri sia del Nord che Sud Italia – afferma Antonio Poggiana, direttore Generale dell’Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina.  Lo studio apporterà benefici ai pazienti Covid-19 ricoverati presso il reparto PneumoCovid dell’Ospedale di Cattinara, che ha accolto durante questi due anni di pandemia ben oltre mille pazienti. Sicuramente il data manager fornito dalla borsa della Fondazione Roche faciliterà la raccolta e gestione dei dati nei pazienti sottoposti al trattamento cortisonico, favorendo così il lavoro dei professionisti ASUGI”.

L’essenzialità della figura di data manager, che pur esistendo da tempo ha iniziato ad essere riconosciuta solo negli ultimi anni, è attualmente consolidata a livello nazionale non solo per l’ordinaria gestione del dato, ma soprattutto per il coordinamento delle procedure e di tutto il personale coinvolto nei trial clinici. Gli altri 9 Enti vincitori, infatti, provengono da diverse regioni d’Italia: Friuli Venezia-Giulia (ASU Friuli Centrale di Udine), Lombardia (ASST di Monza e Spedali Civili di Brescia e IRCCS Istituto Clinico Humanitas di Rozzano), Emilia-Romagna (IRCCS di Bologna e AOU di Modena e di Parma), Piemonte (Università degli Studi di Torino) e Sicilia (AOU Policlinico G. Rodolico-San Marco di Catania). Oltre alle malattie respiratorie, i progetti della seconda edizione sono stati candidati per le aree oncologia, ematologia oncologica, reumatologia, neuroscienze e coagulopatie ereditarie.

Da 125 anni le attività di Ricerca e Sviluppo rappresentano per Roche un imperativo strategico, che si è tradotto in soluzioni concrete in grado di cambiare il corso naturale di diverse patologie gravi per le quali non esisteva una cura. È ormai evidente che per assicurare gli standard qualitativi ed etici richiesti nell’ambito della ricerca, il valore aggiunto sia rappresentato da figure professionali nuove, come quelle del data manager e dell’infermiere di ricerca, essenziali non solo per garantire la qualità dei dati raccolti ma soprattutto per il coordinamento degli studi clinici, delle procedure e di tutto il personale coinvolto nella sperimentazione. A supporto della formazione continua di tali figure, Roche ha confermato il suo impegno anche per il 2022, lanciando la nuova edizione del bando che finanzierà ulteriori 10 progetti nelle aree terapeutiche oncologia, ematologia oncologica, oftalmologia, neuroscienze e coagulopatie ereditarie.

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