MONFALCONE / TRIESTE / GORIZIA - Gli uffici regionali sanitari bocciano l'atto aziendale di Asugi (organizzazione ospedali e distretti).

La Direzione Centrale Salute della Regione in seguito al parere tecnico negativo da parte dell'ARCS ha rigettato la recente Proposta di Atto Aziendale ASUGI. Sono state altresì rigettate anche le altre due proposte afferenti agli ambiti ASUFC e ASFO. Il parere tecnico negativo trova le sue ragioni nell'incompatibilità economico-finanziaria prevista per la nuova organizzazione e nell'inadeguatezza della strutturazione e dell'organizzazione dell'assistenza territoriale, anche in relazione alle linee guida contenute nel PNRR.

Fin dal primo momento è risultata drammaticamente chiara la minaccia di smantellamento della Salute Territoriale locale, han dichiarato diversi esponenti della politica locale dell'opposizione tra cui quella della lista Adesso Trieste con delle dichiarazioni accese di Nicoli. L'esponente triestino in consiglio comunale dichiara: " Abbiamo insistito per mesi attraverso azioni non solo istituzionali, ma anche a sostegno delle iniziative dei cittadini, dei gruppi di famigliari e delle Associazioni attive sul territorio".
«Ora queste preoccupazioni - aggiunge Nicolini - sono state certificate anche da un punto di vista tecnico, con un parere della Direzione Regionale Salute che smentisce, nei fatti, tutte le dichiarazioni roboanti dell’Assessore Riccardi e che pone un freno all’arroganza del management sanitario di ASUGI, che in questi mesi non ha mai voluto confrontarsi direttamente con gli utenti sui quali rischiava di piombare dall’alto una riorganizzazione orientata a favorire i privati a discapito della salute di tutte e tutti».
«La marcia indietro della Regione è una vittoria collettiva, costruita dal basso, con le persone e per le persone. Questo secondo noi è il significato più profondo e prezioso dell'agire politico. Ora non ci fermeremo e continueremo a tenere alta l’attenzione sulla necessità di progettare, insieme alle persone, il futuro della salute regionale e locale, un bene preziosissimo che va curato e potenziato, a maggior ragione in seguito alla pandemia», conclude Nicolini.
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