MONFALCONE - Gli "incidenti" sui bus Apt arrivano dopo mesi di incapacità a risolvere le segnalazioni di chi usa il trasporto pubblico per necessità.

Abbiamo aspettato qualche giorno prima di fare una riflessione su quanto accaduto qualche giorno fa su un bus dell'Apt. Da molto tempo denunciamo una assai discutibile governance di Apt guidata dalla Presidente in scadenza Belletti su molti temi. Mai come nel periodo della sua presidenza ci sono stati tanti "imprevisti". Dalla spumeggiante gestione dell'appalto per il servizio o disservizio tutt'ora in corso della linea marittima Trieste Grado che fece infuriare il sindaco Roberto Dipiazza, alle molte proteste pacifiche dei lavoratori che operano in Fincantieri e che non hanno mai trovato risposta o meglio non sono mai state prese in considerazione. Ma come non poter ricordare il periodo del lockdown dove gli autisti non sapevano dove andare a fare la pipì. Sul fronte delle proteste è bene sottolineare che per molto tempo sono state pacifiche prima di arrivare alle tensioni e molti lavoratori dei cantieri hanno pazientato ed illustrato civilmente al personale interno ed esterno dd Apt i problemi. Purtroppo le loro parole sono rimasta senza seguito, nessuno ai piani alti ha cercato di fare qualcosa.
Sia chiaro che le aggressioni non devono essere tollerate ma non si può neanche tollerare l'assenza dei piani alti nei confronti di chi chiede un trasporto pubblico che funzioni e che dia risposta a chi usa i mezzi pubblici per andare e tornare dal lavoro o va a scuola (vedi circolare staranzano dove in molte occasioni il bus era peggio di un carro bestiame). In alcuni momenti mancano le corse dal cantiere e gli operai dopo tante ore di lavoro sono costretti a camminare dal cantiere a via Bixio.  Sarebbe stato bello vedere la presidente uscente andare a parlare con loro ben molto tempo fa e cercare di risolvere i problemi. Nessuno l'ha mai vista se non nelle foto di ieri ben scortata dalla polizia locale o in qualche altra occasione. Presto ci sarà il rinnovo della presidenza e del Cda: ci sia augura che stavolta i nostri politici scelgano un presidente ed un direttivo che stia tra la gente, un direttivo che in autobus ci va non per farsi scattare qualche foto ma che ci va perchè lo usa e perchè conosce i problemi. Un direttivo magari di ex autisti, ex controllori o meccanici andati in pensione da poco o ancora gente che ha l'abbonamento da una vita e che sa cosa significhi trasporto pubblico e cosa significhi costruire un servizio per chi non guida o per chi non può permettersi di usare sempre l'autovettura.