Leggiamo con piacere che, grazie alle sollecitazioni dell'opposizione, sono state apportate migliorie all'organizzazione dei servizi demografici e pare che l'amministrazione abbia organizzato anche un giro turistico in questi servizi. Purtroppo però, esattamente come prima, un mese ci sembra ancora troppo per la consegna di un documento, che è obbligatorio per il cittadino, senza la possibilità di accesso diretto allo sportello. In realtà l'attesa c'è, eccome, ed è di 30 giorni come da ammissione della stessa amministrazione, solo che non è visibile come lo sarebbe una lunga coda, visto che non si può accedere agli uffici. Prima del COVID la carta d'identità veniva consegnata in giornata, non c'era tempo d'attesa se non quello fuori dallo sportello, oggi invece ci vuole un mese. Non esattamente un successo. Certo, Monfalcone ha una sua complessità, ma è possibile che sia superiore a quella di Milano (che di sicuro è complessa anche lei) dove per lo stesso documento il cittadino aspetta meno di una settimana? Facciamo una proposta costruttiva, chiediamo che vengano investiti parte dei soldi che attualmente si utilizzano per supportare l'immagine della sindaca e della amministrazione, per assumere una persona in più all'anagrafe dedicata alle pratiche su accesso diretto. Uno scambio tra apparenza e sostanza a favore di quest'ultima. Dovrebbe essere possibile, infatti, al di là degli appuntamenti, poter accedere liberamente allo sportello per situazioni urgenti. Poi chi può farà la fila "virtuale" per un mese. Nulla di straordinario, solo buona amministrazione.
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