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TRIESTE - Polizia Postale: Report delle attività per l'anno 2022.

Aggiunto il: 05/01/2023
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Nel 2022 la Polizia Postale è stata chiamata a far fronte a continue e sempre più evolute sfide investigative sulle macro-aree di competenza, in particolare negli ambiti della prevenzione e contrasto alla pedopornografia online, della protezione delle infrastrutture critiche e sensibili, del financial cybercrime e di quelle relative alle minacce eversivo-terroristiche, riconducibili  sia a forme di fondamentalismo religioso che a forme di estremismo politico ideologico, anche in contesti internazionali. REATI CONTRO LA PERSONA ED IN PARTICOLARE CONTRO I MINORI ONLINE
In uno scenario nel quale la continua evoluzione tecnologica influenza ogni azione del nostro vivere quotidiano, lo sforzo della Polizia Postale nel 2022 è stato costantemente indirizzato alla prevenzione e al contrasto della criminalità informatica in generale, con particolare riferimento ai reati in danno di minori.A livello nazionale  e locale l’analisi dei dati relativi all’anno di riferimento ha confermato la lieve diminuzione dei casi trattati. La flessione negativa dei dati è stata riscontrata anche in riferimento al numero delle segnalazioni provenienti da organismi internazionali attivi nella protezione dei minori in rete. Nell’ambito poi delle segnalazioni relative alla pubblicazione di contenuti pedopornografici su social network, si è evidenziato un fenomeno per il quale veniva intaccata la reputazione dei vari titolari di profili social attraverso la pubblicazione di materiale scabroso di natura pedopornografica con accessi abusivi massivi a profili privati di ignari cittadini e di persone dotate di rilevanza mediatica, politica o di altra natura. La fine dell’emergenza sanitaria, con la progressiva ripresa delle attività nella direzione di un recupero della normalità, potrebbe aver contribuito a ridurre l’isolamento sociale, facendo rilevare nel 2022 una riduzione della circolazione globale di materiale pedopornografico su circuiti internazionali, che non ha però inciso sull’attività di contrasto. Infatti, è stato registrato un aumento dei soggetti individuati e deferiti per violazioni connesse ad abusi in danno di minori.In particolare, nell’ambito dell’attività di contrasto coordinato dal C.N.C.P.O. di Roma che ha il compito di coordinare l’attività della polizia postale nel contrasto alla pedopornografia in ambito nazionale, sono stati trattati nel nostro Paese 4.542 casi, che hanno consentito di indagare 1.463 soggetti, di cui 149 tratti in arresto per reati connessi alla materia degli abusi tecnomediati in danno di minori. Per quanto concerne l’attività di prevenzione svolta dal C.N.C.P.O. attraverso una continua e costante attività di monitoraggio della rete, sono stati visionati 25.696 siti, di cui 2.622 inseriti in black list e oscurati, in quanto presentavano contenuti pedopornografici. Questo Centro ha contribuito monitorando più di 1800 spazi virtuali di cui alcuni inseriti in black list.Adescamento online.Nel periodo di riferimento sono stati trattati a livello nazionale 424 casi per adescamento online: anche quest’anno la fascia dei preadolescenti (età 10-13 anni) è quella più coinvolta in interazioni sessuali tecnomediate, 229 rispetto al totale.Continua a preoccupare il lento incremento dei casi relativi a bambini adescati di età inferiore ai 9 anni, trend che è diventato più consistente a partire dalla pandemia. Social network e videogiochi online sono i luoghi di contatto tra minori e adulti più frequentemente teatro delle interazioni nocive, a riprova ulteriore del fatto che il rischio si concretizza con maggiore probabilità quando i bambini e i ragazzi si esprimono con spensieratezza e fiducia, nei linguaggi e nei comportamenti tipici della loro età.Sextortion
È un fenomeno che di solito colpisce gli adulti in modo violento e subdolo, fa leva su piccole fragilità ed esigenze personali, minacciando, nel giro di qualche click, la tranquillità delle persone. Recentemente le sextortion stanno interessando sempre più spesso vittime minorenni, con effetti lesivi potenziati: la vergogna che i ragazzi provano impedisce loro di chiedere aiuto ai genitori o ai coetanei di fronte ai quali si sentono colpevoli di aver ceduto e di essersi fidati di perfetti e “avvenenti” sconosciuti. Nel corso dell’anno sono stati trattati 130 casi in Italia, la maggior parte dei quali nella fascia 14-17 anni, più spesso in danno di vittime maschili. In Friuli Venezia Giulia sono stati complessivamente trattati 10 casi di cui uno riguardante un  minorenne. Revenge porn 
Particolare attenzione è rivolta inoltre ai fenomeni del revenge porn, con 244 casi trattati a livello nazionale (di cui 34 in danno di minori) e 71 persone denunciate, e delle truffe romantiche, con 442 casi trattati (di cui 4 in danno di minori) e 103 persone denunciate, spesso sommersi in quanto caratterizzati da un forte coinvolgimento emotivo che induce la vittima a non denunciare. 
Specifiche iniziative sono state rivolte all’attività di prevenzione e contrasto al fenomeno degli atti intimidatori nei confronti della categoria dei giornalisti e servizi di monitoraggio dei canali di diffusione, costituiti da siti web, piattaforme di digitali, profili e pagine presenti sui social network più noti (Facebook, Twitter, Instagram, Telegram, Pinterest e Youtube), finalizzati ad arginare la diffusione del linguaggio d’odio (hate speech). 
OPERAZIONI DI MAGGIOR RILIEVO CHE HANNO RIGUARDATO IL FRIULI VENEZIA GIULIA
OPERAZIONE “LUNA”, avviata dal Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica della Polizia Postale del Friuli Venezia Giulia che sulla scorta delle risultanze emerse a seguito dell’analisi forense eseguita sui supporti informatici sequestrati a un indagato nell’ambito di altra operazione di polizia giudiziaria, ha portato alla denuncia di 32 persone (di cui una in provincia di Trieste), 7 delle quali minorenni e una tratta in arresto. OPERAZIONE “FREE ANGELS” conclusa con la denuncia di un soggetto che all’interno di un gruppo aperto su una nota piattaforma social, spingeva ragazze minorenni e fragile al raggiungimento dell’anoressia. Grazie al coraggio di una giovane ragazza friulana, che ha trovato la forza di denunciare, i cyberinvestigatori di Udine sono riusciti ad identificare un libero professionista di 40 anni, già condannato per pornografia minorile che, sui suoi profili social, definendosi coach proana e spacciandosi come medico, aveva agganciato decine di ragazze minorenni inducendole a pericolose pratiche di dimagrimento. OPERAZIONE “REVELATUM”, che si è conclusa con 72 indagati per detenzione e diffusione di materiale pedopornografico in ambito nazionale di cui 3 in provincia di Gorizia e Pordenone. L’indagine, avviata dalla Polizia Postale della Puglia con il concorso per la parte di competenza della Polizia Postale del Friuli Venezia Giulia ha preso le mosse dall’analisi delle tracce informatiche collegate a un link afferente a un cloud attestato sulla piattaforma di file hosting “Mega.nz”. OPERAZIONE "BROKEN DREAMS", avviata dal C.N.C.P.O. a seguito di una segnalazione di operazioni sospette pervenuta, tramite Banca d’Italia, dalla società statunitense Paypal, dedita alla fornitura di servizi di pagamento e trasferimento digitale di denaro.Dall’analisi di un portafoglio elettronico riconducibile a una minore di nazionalità dominicana residente in Italia, gli investigatori hanno ricostruito le tracce relative alle transazioni in ingresso, caratterizzate da causali riconducibili alla sottoscrizione di abbonamenti periodici afferenti a sessioni di “Live Distant Child Abuse”, realizzate in streaming su piattaforme di videochat. L’indagine ha consentito di individuare 18 soggetti per i quali l’Autorità giudiziaria ha emesso altrettanti decreti di perquisizione, attività che si sono concluse con 17 indagati (di cui uno in provincia di Pordenone).

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