Tra le tante emergenze che ogni giorno vede impegnati le donne e gli uomini della Guardia Costiera, quella di qualche giorno fa è stata davvero insolita ma particolarmente importante per l’ambiente ed il pianeta: salvare uno sciame d’api in mare aperto.La singolare segnalazione veniva da un diportista, che si trovava nella zona dei Caregoni e che contattava la sala operativa di Monfalcone preoccupato perchè vicino alla sua unità ve ne era un’altra, ancorata, che, nel mentre in cui i proprietari erano in acqua a fare il bagno, era stata circondata da uno sciame di api, impedendo di fatto la possibilità di risalire a bordo. Per quanto una situazione del genere mai prima aveva coinvolto la Guardia Costiera, si è immediatamente messa in moto la macchina dei soccorsi, in primo luogo per mettere in sicurezza i diportisti, ma anche per cercare di recuperare più esemplari possibili di api, che, come ben noto, sono un patrimonio preziosissimo per salvaguardare il nostro già fragile ecosistema.Nel giro di pochi minuti è stato contattato un apicoltore della zona, il sig. Denis Zorzet, titolare dell'azienda Miele Zorzet sita a Begliano nel comune di San Canzian d'Isonzo che, capita l’emergenza e recuperati in brevissimo tempo gli attrezzi del mestiere, si è subito messo a disposizione per effettuare questo salvataggio.
A bordo del battello pneumatico B44 della Capitaneria di Porto di Monfalcone il personale militare, coordinato dal Comandante, Capitano di Fregata Giuseppe Siragusa, ha accompagnato l’apicoltore in mare e ha fornito supporto durante l’intera operazione, che durata qualche ora, è stata portata a termine con successo, riportando la calma tra i diportisti preoccupati ma anche incuriositi dal fenomeno."Molto spesso mi chiamano per recuperare le api, dai rami degli alberi, all'interno di siepi o dentro i cassonetti delle tapparelle - dichiara il sig. Zorzet - ma questa è la prima volta in 16 anni da apicoltore che mi viene richiesto un intervento in mare. Le api che hanno sciamato, - continua - erano molto lontane dalla costa e, probabilmente stanche di volare, si sono posate prima sul tendalino di una barca e poi sul tendalino dell'altra”.L’operazione di recupero è stata effettuata attraverso un telaino e, portate in salvo sulla terraferma, sono state affidate all’apicoltore per essere inserite in una nuova casetta, in cui verranno curate e alimentate se necessario, vista la stagione molto poco produttiva.Si ricorda che affidarsi ad un apicoltore è il procedimento corretto nel caso in cui si trovi un favo o si assista a una sciamatura, un fenomeno come questo protagonista dell’attività di cui stiamo raccontando, che non manca di suscitare grande curiosità – e anche un po’ di timore – in chi vi assiste, ma che in realtà non deve preoccupare, a patto di gestire la situazione nel modo migliore ed affidandosi agli esperti, senza improvvisazioni.Sicuramente il salvataggio delle api non è un evento ricorrente per la Guardia Costiera, ma conferma l’attenzione del Corpo alla tutela e alla salvaguardia dell’ambiente, in ogni contesto.
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