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UDINE - Pellegrino (AVS): Provvedimenti urgenti per salvaguardia api e impollinatori selvatici.

Aggiunto il: 21/07/2023
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Sostenere l’apicoltura regionale è una questione che non si commisura solo sui danni alle produzioni causati da emergenze climatiche: sono urgenti scelte politiche e azioni specifiche per un’agricoltura ecologica e una tutela dell’ambiente che assicurino la sopravvivenza delle api e di tutti gli impollinatori selvatici indispensabili per le produzioni agricole. “ Prendiamo atto, come ha dichiarato l'assessore regionale alle Risorse agroalimentari, forestali e ittiche Stefano Zannier, che la disastrosa primavera di quest’anno,  del tutto negativa per la produzione dell’apicoltura regionale, non è ascrivibile alle condizioni di calamità e impedisce pertanto di attivare strumenti regionali specifici di sostegno. Auspichiamo di ricevere maggiori informazioni e aggiornamenti la prossima settimana, quando l’assessore Zannier risponderà in Commissione II all’interrogazione presentata proprio  sulle necessità di sostegno degli apicoltori nella specifica criticità che li affligge quest’anno e in generale nelle sempre più difficili condizioni in cui svolgono un’attività indispensabile per la salvaguardia della biodiversità e per l’intera filiera agricola”. Lo dichiara la consigliera regionale Serena Pellegrino ( Alleanza Verdi e Sinistra), vicepresidente della Commissione IV, che precisa: “ Riteniamo di dover ribadire, come del resto lo stesso assessore ha avuto modo di ricordare esplicitamente, che l’approccio  ad una situazione climatica e ambientale, in cui è diventata ordinaria l’emergenza e continuamente incombente  il rischio di danni enormi, deve essere organico, speculare alle vulnerabilità dell’intero ecosistema e diretto per un verso a mitigare l’enorme pressione del cambiamento climatico per l’altro verso a contrastarne il progressivo peggioramento.” “ La Regione già è parte dell’ottimo progetto Pollin Action ed è attiva nell’introduzione di prati stabili ricchi di fioriture ma resta da intervenire su prospettive affini, come la conversione di seminativi e di aree rurali marginali per la diffusione di piante mellifere o il recupero di territori collinari e montani abbandonati dedicandoli  alla costituzione di praterie ricche di specie o di coltivazioni arboree e arbustive attraenti per le api.  E’ però evidente che se queste azioni non sono protette da misure parallele e coerenti, ad esempio il contenimento della dispersione nell’ambiente dei pesticidi e diserbanti usati in agricoltura, non stiamo lavorando ad un livello realmente agro-ecologico.” “ Le richieste e l’allarme degli apicoltori- conclude Pellegrino – vanno lette e devono ricevere risposta in una dimensione che riguarda non solo la sopravvivenza delle api, e la raccolta di nettare e polline, ma quella dell’infinita moltitudine di insetti impollinatori che nell’ambiente, assieme alle api, contribuiscono al mantenimento dell’ecosistema di cui ognuno di noi è parte e degli indispensabili  livelli produttivi della nostra agricoltura.”

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