Il Master costituisce un corso di studio per la formazione di dipendenti della pubblica amministrazione, ma anche neo laureati in discipline giuridiche, economiche e filosofiche. Infatti si pone l’obiettivo di formare figure professionali capaci di comprendere in che modo la società civile possa diventare protagonista attraverso la riappropriazione di ‘spazi criminali’. “Siamo molto orgogliosi” – afferma il Prof. Luigi Di Santo, Presidente del corso di laurea magistrale in Giurisprudenza – “di portare avanti questo importante percorso di studi. Il ‘riutilizzo dei beni confiscati alle mafie’ rappresenta una prospettiva fondativa per una moderna Pubblica amministrazione che valorizza cittadini e territori. Il bene confiscato non è un semplice bene immobile, ma rappresenta la centralità del cambiamento, dell’azione ‘costruttiva’ contro le organizzazioni criminali”. “Questa trasformazione richiede approfondimenti e apprendimenti continui, permanenti e aggiornati. Il Master si rivolge a numerosi settori della pubblica amministrazione, in quanto “la prevenzione patrimoniale”, investe competenze attribuite a diversi apparati pubblici. Lo scopo è quello di qualificare su tematiche che negli ultimi anni hanno visto crescere la loro importanza nelle strategie pubbliche di lotta alla criminalità economica e al recupero di ricchezza illegale (in via preventiva, repressiva e riparatoria) e che richiedono specialisti adeguatamente aggiornati rispetto a fenomeni in continua espansione ed evoluzione in chiave interna ed internazionale”. Il Master si rivolge a coloro che sono in possesso della Laurea di primo livello di cui al DM 509/99 e D.M. 270/2004 o titolo accademico equipollente. Le domande di ammissione online devono pervenire entro il 10 gennaio 2025. Info e modalità di presentazione della domanda su questo link.
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