TRIESTE - USB sui 60 milioni al consorzio TPL: “nessun confronto su sicurezza e fondi pubblici”.

Il Coordinamento Lavoro Privato – Trasporto Pubblico Locale dell’Unione Sindacale di Base (USB) Friuli Venezia Giulia ha comunicato di aver inviato il 28 maggio una richiesta di incontro al Presidente della Regione, Massimiliano Fedriga, e all’Assessora alle Infrastrutture e Territorio, Cristina Amirante, per discutere dell’assegnazione di 60 milioni di euro al consorzio del Trasporto Pubblico Locale (TPL). Secondo USB, la richiesta è stata anche sollecitata telefonicamente nei giorni successivi, ma ad oggi non ha ricevuto risposta.  USB ha inoltre segnalato che non è stato dato riscontro a una comunicazione inviata oltre un anno fa, nella quale si evidenziavano rischi significativi per la circolazione, tra cui il pericolo di schiacciamento per gli alunni della scuola elementare di Aurisina/Nabrežina. Il sindacato sottolinea l’importanza di affrontare tematiche cruciali nel settore del trasporto pubblico locale, quali la carenza strutturale di personale dovuta a salari ritenuti inadeguati rispetto alle responsabilità, e le condizioni di sicurezza degli autisti. In particolare, USB evidenzia che “le aggressioni agli autisti sono all’ordine del giorno, ma poiché il posto di guida non è riconosciuto come ‘luogo di lavoro’, non gode delle tutele previste dal Testo Unico sulla Sicurezza (D.Lgs. 81/2008)”. USB esprime preoccupazione anche per la presenza di soggetti privati nel TPL, osservando che “il soggetto pubblico paga per il servizio e gli utili vengono distribuiti agli azionisti anziché essere riconvertiti per produrre salari adeguati, sicurezza per cittadini e personale, mobilità sostenibile per tutte e tutti”. Il presidio organizzato da USB ha avuto l’obiettivo di richiamare le istituzioni regionali alla responsabilità, auspicando una gestione del TPL basata sul confronto con le parti sociali. In particolare, il sindacato chiede che “le indicazioni di spesa dei contributi regionali dati al consorzio TPL FVG devono essere vincolanti, altrimenti regalare soldi pubblici che vanno nelle tasche di azionisti privati sarà un pessimo servizio a operatori del settore e ai cittadini”.