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“Lo scenario attuale e soprattutto quello a breve termine, disegnati dalla Fondazione Gimbe sulle carenze dei pediatri di libera scelta in Veneto, sono allarmanti e al tempo stesso ampiamente prevedibili”. A lanciare l’allarme è Anna Maria Bigon, consigliera regionale Pd e vicepresidente della Commissione Sanità, che già nel 2022 aveva chiesto alla Giunta Zaia un tavolo di confronto con categorie, ordini e università. “Oggi ci troviamo con una rete insufficiente e carichi assistenziali oltre gli standard – spiega Bigon – Il Veneto è sotto la media nazionale e entro il 2028 ben 190 pediatri andranno in pensione. È un’emergenza sanitaria demografica aggravata dall’incapacità di attrarre giovani specialisti”. Secondo la consigliera, dietro le cifre si nascondono “bambini senza riferimento medico, famiglie costrette a percorrere chilometri e Pronto Soccorso pediatrici sotto pressione”. Bigon chiede quindi alla Regione di intervenire con urgenza: “Servono investimenti nella formazione, borse di studio, incentivi per i giovani medici nelle aree carenti e nuove forme organizzative, anche con l’uso della telemedicina”. Infine, l’appello all’assessora alla Sanità: “Chiedo che riferisca subito in Commissione su come intende fronteggiare questa situazione, evitando che la carenza si trasformi in un’emergenza sanitaria diffusa”.
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