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GORIZIA - Concerto gratuito di Tony Effe per GO!2025.

Massolino interroga la Regione: “Scelte culturali pubbliche richiedono coerenza e trasparenza”
Aggiunto il: 05/07/2025
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Un’interrogazione ufficiale è stata presentata oggi in Consiglio regionale dalla consigliera Giulia Massolino in merito al concerto del trapper Tony Effe, inizialmente previsto per il 13 luglio alla Casa Rossa Arena di Gorizia e poi rinviato al 24 luglio. L’evento, inserito nel cartellone di GO!2025 – Capitale europea della cultura, è stato annunciato come gratuito, una decisione che ha sollevato interrogativi. Massolino chiede alla Giunta chiarimenti sui criteri che hanno portato alla scelta dell’artista romano, noto per testi controversi contenenti elementi violenti, misogini e sessisti, chiedendo se tale scelta sia in linea con i valori che la Regione, in quanto ente promotore attraverso PromoTurismoFVG, dichiara di voler sostenere, come il contrasto alla violenza di genere e la promozione di una cultura inclusiva e rispettosa. “La questione non è censurare ma assumersi la responsabilità di ciò che si promuove con risorse pubbliche. Se si finanziano eventi rivolti soprattutto ai giovani, è legittimo e doveroso interrogarsi sull’impatto culturale e sociale che possono avere”. La consigliera solleva inoltre il problema della mancata condivisione con il Comune, il cui sindaco, Rodolfo Ziberna, ha già espresso pubblicamente il proprio dissenso rispetto all’organizzazione del concerto. Nell’interrogazione si chiede se sia stata effettuata una valutazione preventiva dell’effetto che un evento di questo tipo può generare sul tessuto sociale, specie tra le fasce giovanili. Un ulteriore nodo riguarda la decisione di rendere l’evento gratuito: Massolino interroga la Giunta anche sui costi complessivi dell’operazione, sui criteri adottati per coprire l’eventuale aumento di spesa e sulla motivazione della gratuità. La proposta avanzata dalla consigliera è che l’appuntamento musicale venga eventualmente affiancato da percorsi educativi o momenti di confronto critico, per evitare una celebrazione acritica di modelli maschili tossici. “Le istituzioni pubbliche – conclude – devono promuovere cultura, non solo intrattenimento”.

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