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TRIESTE - Zalukar: «Un anno dopo la tragedia del Natisone, nessun cambiamento nei soccorsi fluviali»

«Non è una questione di risorse: ci sono, ma non vengono usate al meglio»
Aggiunto il: 07/07/2025
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«Un anno dopo la tragedia del Natisone, nulla è stato fatto per migliorare concretamente il sistema di soccorso nei corsi d’acqua». A denunciarlo è Walter Zalukar, in una nota durissima diffusa ieri, con cui accusa la Regione di non aver tratto alcun insegnamento dalla morte dei tre giovani travolti dalla piena del fiume. Mentre il dibattito politico si concentra sui divieti di balneazione e sull’aumento dei controlli, Zalukar segnala che «nuotare nei fiumi è più pericoloso che al mare», ma che i controlli reali sono pressoché impossibili. «La gente, e soprattutto i ragazzi, si sposterebbero in tratti ancora più pericolosi», osserva. Il vero punto critico, secondo l’ex consigliere e medico d’emergenza, è l’assenza di coordinamento tra i soggetti coinvolti e il mancato utilizzo delle risorse già disponibili: «I fiumi della nostra regione sono monitorati con idrometri, ma i dati non arrivano in tempo reale alla Sale operative dei Vigili del fuoco, né alle centrali di NUE112 e SORES. Solo la Protezione civile li riceve». Zalukar ricorda che il giorno della tragedia l’onda di piena fu registrata dagli idrometri di Pulfero e Cividale, ma quelle informazioni non raggiunsero chi era sul campo: «Per i Vigili del fuoco, poter avere l’allerta dell’onda di piena in tempo reale non è un optional», afferma, sottolineando come ciò sarebbe stato fondamentale per pianificare un intervento efficace. Sotto accusa anche l’elicottero di soccorso tecnico urgente, che «costa due milioni di euro l’anno» ma che «ancora oggi non può partire in tempo reale per mancanza di procedure operative». «Oggi preoccupa che non sia stato recepito alcun insegnamento dalla morte dei tre ragazzi», conclude Zalukar. «Il sistema di emergenza continua a lavorare a compartimenti stagni, mancano impianti di allarme nei punti critici, e così la tragedia del Natisone potrebbe forse ripetersi tale e quale».

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