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GORIZIA - Nuove critiche a Galleria Bombi dal Patto per l’Autonomia: “Opera faraonica, tanto effimera quanto costosa”

Aggiunto il: 07/07/2025
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Ancora polemiche sul progetto di installazione artistica nella Galleria Bombi, che dovrebbe vedere la luce nel 2026 a Gorizia. A sollevare dubbi e critiche sono Eleonora Sartori, consigliera comunale con Noi Mi Noaltris Go e membro del direttivo del Patto per l’Autonomia, e Massimo Moretuzzo, segretario e consigliere regionale dello stesso movimento. «Sotto un’opera inutile e ancora non inaugurata nonostante siano trascorsi 20 anni, l’impianto di risalita al Castello, ne sorgerà un’altra che si può definire faraonica senza esagerare, una creazione di Refik Anadol nella galleria Bombi», ha dichiarato Sartori, sottolineando come l’opera sarà realizzata “non nel 2025, anno della Capitale Europea della Cultura, ma nel 2026 quando, si spera, i lavori finiranno”. I fondi per il progetto ammontano già a oltre 5 milioni di euro: 3,5 milioni stanziati dalla Regione nel 2023, 1,5 dal PNRR, e ora ulteriori 1,3 milioni inseriti nel prossimo assestamento di bilancio per servizi connessi all’apertura dell’installazione (accoglienza, biglietteria, sorveglianza, assistenza). La Regione prevede inoltre un contributo annuo di 200 mila euro al Comune di Gorizia per la gestione post inaugurazione.
«Costi di gestione di questo tipo hanno bisogno di una visione di lungo periodo che in questo caso pare completamente assente», ha dichiarato Moretuzzo, annunciando iniziative specifiche nel prossimo dibattito sulla manovra di assestamento. Preoccupazione condivisa da Sartori, che ha concluso: «Una montagna di denaro pubblico per un’opera che di sicuro sarà spettacolare e unica, ma effimera, dai costi di gestione altissimi. C’è da chiedersi come tutto ciò stia assieme alla logica del buon padre di famiglia che dovrebbe essere seguita dai nostri amministratori in un momento storico particolarmente difficile».

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