TRIESTE - Ex Silos, Laterza e Massolino: «Chiarezza sull’uso di fondi pubblici per infrastrutturare un’area privata»
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Un progetto di “altissima qualità”, destinato a trasformare il Museo Ferroviario di Trieste in un polo culturale, turistico e sociale di rilievo per l’intera regione. Così il presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, ha definito l’intervento di riqualificazione in corso, nel corso della conferenza stampa tenutasi oggi, affiancato dall’assessore regionale alle Infrastrutture e Territorio Cristina Amirante. L’iniziativa, promossa dalla Fondazione FS Italiane, prevede non solo il recupero di un edificio storico, ma la valorizzazione dell’intera area urbana circostante, con l’obiettivo di creare un nuovo centro di aggregazione. Il progetto contempla spazi per ristorazione, eventi e anche un’area alberghiera, con un forte impatto anche in chiave turistica. “Non si tratta solo del recupero di un immobile, ma della rinascita di una parte significativa di Trieste – ha affermato Fedriga – con una funzione culturale, turistica ed economica che si estende ben oltre i confini cittadini”. Durante la visita al cantiere, l’architetto Sabato Gargiulo ha illustrato lo stato di avanzamento dei lavori. L’intervento prevede la ricostruzione della copertura originaria, smontata nel 1942 per esigenze belliche. Il termine dei lavori è previsto tra la fine del 2026 e l’inizio del 2027. Il progetto ha un valore complessivo di 25 milioni di euro, con un cofinanziamento regionale di 500mila euro. Presenti anche il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza e il direttore generale della Fondazione FS, Luigi Cantamessa, che hanno sottolineato l’importanza strategica del museo per il rilancio dell’identità storica e culturale della città.
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