BOLOGNA - Regionali del Mare, oltre 87mila passeggeri in quattro weekend.
FIRENZE - già installate 107 nuove apparecchiature diagnostiche grazie ai fondi Pnrr, altre 13 in arrivo entro l’anno.
In Toscana sarà possibile ottenere una qualificazione professionale per lavorare in una fattoria sociale, grazie ai nuovi percorsi formativi approvati dalla giunta regionale. L’intervento nasce per regolamentare e valorizzare un comparto agricolo che unisce produzione e inclusione, offrendo opportunità concrete a persone fragili e svantaggiate. Le linee di indirizzo varate nei giorni scorsi fissano i criteri per l’organizzazione dei corsi di formazione e per il rilascio dell’attestato regionale di operatore o operatrice di fattoria sociale. Il percorso, spiegano la vicepresidente e assessora all’agricoltura Stefania Saccardi e l’assessora alla formazione e lavoro Alessandra Nardini, rappresenta un ulteriore passo nella costruzione di un quadro normativo chiaro, avviato con la legge regionale 20/23. “Lavorare in una fattoria sociale richiede competenze specifiche che è necessario riconoscere e promuovere per garantire inclusione e coesione sociale”, affermano. La formazione dovrà articolarsi in almeno 80 ore e prevedere una prova finale per l’ottenimento del titolo. Oltre a questo percorso formale, è prevista anche la possibilità di iscrizione all’elenco regionale per chi possa dimostrare tre anni di esperienza pratica nel settore. L’obiettivo della Regione è rafforzare una rete di aziende agricole capaci di collaborare con i servizi sociosanitari e generare un impatto positivo in particolare nelle aree interne e più periferiche del territorio. “Questo settore – concludono Saccardi e Nardini – potrà contribuire in modo significativo allo sviluppo della Toscana diffusa, offrendo nuovi sbocchi occupazionali e un importante valore sociale”.
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