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TRIESTE - La Consulta dà ragione alla Toscana: illegittima la norma sul fabbisogno di personale sanitario.

“Il Governo ha invaso competenze regionali: servono risposte vere per ridurre le liste d’attesa” – Bezzini.
Date Added: 23/07/2025
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La Corte Costituzionale ha accolto il ricorso presentato dalla Regione Toscana, dichiarando illegittima la norma del cosiddetto “Decreto liste di attesa” che subordinava l’approvazione dei piani triennali sul fabbisogno di personale sanitario al via libera congiunto dei Ministeri della Salute e dell’Economia. La decisione della Consulta rafforza l’autonomia regionale in materia di programmazione sanitaria e segna una battuta d’arresto per l’impianto normativo del Governo. “È una sentenza chiara – commenta il presidente della Regione, Eugenio Giani – che riconosce le nostre ragioni e sancisce che l’autonomia programmatoria delle Regioni non può essere soffocata da controlli preventivi centrali. Naturalmente restano i vincoli di spesa, ma il Governo ha provato ad andare oltre, invadendo competenze che spettano alle Regioni. Ora servono risposte vere sulle liste di attesa, non ulteriori pastoie burocratiche.” Una posizione condivisa dall’assessore al diritto alla salute Simone Bezzini, che sottolinea: “La Corte ha confermato l’incostituzionalità della norma e la fondatezza del nostro ricorso. Si trattava di un’ingerenza che avrebbe rallentato i percorsi assunzionali, con effetti diretti sui servizi sanitari e sui cittadini. La sanità pubblica non ha bisogno di nuovi ostacoli, ma di investimenti e di strumenti per valorizzare il personale e ridurre concretamente i tempi di attesa”. Secondo Bezzini, la sentenza evidenzia la fragilità dell’intero impianto del decreto liste d’attesa e l’urgenza di una revisione profonda: “Bisogna rimuovere i tetti di spesa per il personale e definire, insieme alle Regioni e alle organizzazioni sindacali, parametri condivisi per il fabbisogno nei diversi ambiti assistenziali. Solo così si potrà garantire davvero il diritto alla salute dei cittadini”.

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