MONFALCONE - Nuova strage di multe e rimozioni delle auto dei vacanzieri che scelgono il treno.
MONFALCONE - Incidente prima del cavalcavia per Ronchi. Strada chiusa. Notizia in aggiornamento.
In un comunicato, Progressisti per Monfalcone hanno espresso una valutazione contrastante sull’iniziativa dei giochi gonfiabili organizzata dal Comune in Piazza della Repubblica l’8, 9 e 10 agosto. «L’iniziativa ha offerto momenti di svago soprattutto alle famiglie residenti in centro con minori possibilità di spostamento e ha favorito l’integrazione e la socialità», si legge nella nota. Tuttavia, il gruppo politico punta il dito sulla gestione, citando due episodi: la rimozione del chiosco della società Full Agency Srl «su richiesta di un esercente» e la chiusura anticipata di due ore dell’evento «per consentire a un pubblico esercizio di svolgere una serata musicale».
Secondo i Progressisti, questi fatti pongono due questioni: «La riduzione dei servizi previsti comporta uno spreco, seppur parziale, di risorse pubbliche, e resta da chiarire se i rapporti tra Amministrazione e commercianti siano gestiti in maniera trasparente e uniforme». Il gruppo chiede che il Comune operi «in sinergia con tutte le attività economiche, non solo con quelle della piazza», sottolineando come altre aree, come il Corso del Popolo, sembrino escluse. Il comunicato affronta anche i commenti sui social riguardo alla presenza prevalente di bambini di origine straniera tra i partecipanti. «È un dato naturale, vista la composizione demografica del centro – affermano – ma dimostra come il clima di intolleranza, spesso alimentato da scelte e dichiarazioni dell’attuale Amministrazione, continui a serpeggiare». I Progressisti ricordano episodi passati, come «la rimozione di panchine troppo frequentate da immigrati» o «l’eliminazione dei giochi dal giardino UNICEF». E concludono: «Questa iniziativa, forse involontariamente, ha rappresentato un momento di apertura e inclusione, offrendo a tutti i bambini la possibilità di giocare insieme. Ci auguriamo che non resti un episodio isolato, ma sia l’inizio di una politica culturale e sociale rivolta a tutta la comunità, nel rispetto dei bilanci e dei bisogni dei cittadini di Monfalcone».
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