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TRIESTE - Al collasso il trasporto pubblico locale per l' Ugl: 30% dei bus fermi e conducenti a casa e con i passeggeri stipati

Aggiunto il: 15/05/2020
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Con l’entrata in vigore della Fase 2 e con le successive “riaperture” si pone il problema del trasporto pubblico locale per il quale sembra che l'assessore regionale Pizzimenti proprio non riesca a capire come funzionano bus e corriere.

E' durissima l'Ugl sulla situazione insostenibile, che per altro noi abbiamo denunciato anche su alcune linee dell'Apt Gorizia. Attualmente il servizio a Trieste è ridotto del 30%, con linee cittadine che viaggiano con orario festivo con frequenze che variano dai 20 ai 40 minuti (come il caso delle linee 10, 11, 22, 33, 37 e 48), l’indicazione della percentuale del 50% della capienza massima del mezzo come limite trasportabile è sovrastimata. Per le caratteristiche strutturali dei bus urbani raggiungere tale soglia significa avere l’autobus affollato in contrasto con le prescrizioni sanitarie; non sarebbe garantito il distanziamento sociale tanto declamato e funzionale a contrastare la diffusione del virus.

C’è già stato in questi giorni un aumento dell’afflusso di passeggeri, è auspicabile quindi la riattivazione del servizio pre-covid per garantire più vetture in strada e una miglior distribuzione numerica (confacente con prescrizioni sanitarie e prudenza) dell’utenza sulle linee.

L’esigenza cogente è di avere più mezzi a disposizione e non conducenti a casa in cassa integrazione ponendo come prioritaria l’attenuazione dei contagi per l’interesse generale della comunità.

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