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MONFALCONE - L'offerta della mensa ai bambini della Duca d'Aosta non piace ai bambini per la quale si rifiutano di mangiare

Date Added: 07/09/2025
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MONFALCONE - L'offerta della mensa ai bambini della Duca d'Aosta non piace ai bambini per la quale si rifiutano di mangiare con conseguenza di rifiuto dei genitori di non pagare ed altre famiglie in difficoltà finanziaria fa prendere la decisione al Comune di tagliare due sezioni su tre a tempo pieno. Interviene Percuzzi (lista Moretti)

Ad un paio di giorni dall’inizio dell’anno scolastico, il Comune di Monfalcone e l'ufficio scolastico regionale hanno deciso di ridurre le classi a tempo pieno alla scuola primaria Duca d’Aosta. Una decisione presa all’ultimo momento che rischia di creare forti disagi a bambini e famiglie, chiamati a riorganizzarsi in fretta senza alcun preavviso.
La consigliera e capogruppo Percuzzi della Lista Moretti interviene 
Non si può nascondere che il problema degli insoluti della mensa scolastica sia reale e vada affrontato con responsabilità. Ma ci son motivazioni per almeno una parte degli insoluti che riguarda il servizio: cibi che ai bambini non piacciono, che non mangiano e quindi parte dei genitori di non pagare.
Ridurre il tempo pieno non è la risposta giusta: significa colpire un servizio educativo importante, scaricando il peso sui più piccoli e sui genitori che lavorano. Utilizzare il tempo pieno per conciliare scuola e lavoro non è un abuso, bensì una necessità concreta che merita rispetto e attenzione.

Le famiglie non devono essere colpevolizzate, ma sostenute. Esistono soluzioni diverse per gestire il debito accumulato: modalità di pagamento più flessibili, piani di rateizzazione, strumenti di riscossione più efficaci, un dialogo aperto con chi si trova in difficoltà ed anche dialogo sul servizio offerto. Tagliare l’offerta formativa è la strada più semplice, ma non la più giusta.

È paradossale che, mentre il Comune dichiara di aver stanziato oltre 60 mila euro per garantire i pasti a tutti, decida contemporaneamente di ridurre il tempo pieno, limitando un’opportunità che ha un valore educativo e sociale fondamentale.

Chiediamo dunque che l’amministrazione torni a considerare i bisogni reali delle famiglie e degli studenti, e affronti il tema della mensa con strumenti adeguati, senza sacrificare un servizio prezioso per la comunità scolastica.

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