Pubblicato il Documento di Consenso Intersocietario 2025 FMSI e SICSport sulla Prescrizione dell’Esercizio Fisico in ambito cardiologico
TRIESTE - I funerali di Giuliano Sessa si terranno martedi alle ore 11 presso il cimitero di Sant'Anna.
Pubblicato da pochi giorni il Documento di Consenso Intersocietario della Federazione Medico Sportiva Italiana (FMSI) e della Società Italiana della Cardiologia dello Sport (SICSport) sulla Prescrizione dell’Esercizio Fisico in ambito cardiologico, che vede fra gli Esperti consultati anche il Prof Gianfranco Sinagra, direttore del Dipartimento Cardiovascolare ASUGI e Università di Trieste.
Il Documento è stato coordinato dal Prof Maurizio Carasco e dal Dott Giampiero Patrizi ed aggiorna le linee guida per la prescrizione dell’esercizio fisico in ambito cardiologico. L’attività fisica regolare è riconosciuta come un intervento primario, efficace, sicuro ed economicamente vantaggioso nella prevenzione e nel trattamento delle malattie cardiovascolari, con una riduzione significativa della morbilità, della mortalità e dei costi sanitari. L’esercizio, prescritto dal medico specialista, deve essere personalizzato in base ai profili di rischio ed eventuali precedenti patologie oltre che agli specifici obiettivi d’esercizio nel singolo individuo.
La valutazione iniziale e la stratificazione del rischio di eventi cardiovascolari costituiscono passaggi imprescindibili. Il test Cardiopolmonare riveste un ruolo centrale consentendo di misurare la capacità cardiorespiratoria, identificare le soglie ventilatorie, definire con precisione l’intensità ottimale dell’allenamento e fornire dati prognostici, soprattutto nei pazienti cardiopatici. Il documento, pur sottolineando la necessità di un approccio individuale, offre per ciascuna condizione clinica – dai fattori di rischio alle patologie cardiovascolari manifeste – indicazioni generali utili, riportando nella parte finale, una scheda tecnica pratica per guidare la prescrizione.
Nelle Cardiomiopatie, ad esempio, l’esercizio strutturato, se correttamente prescritto e supervisionato, si è dimostrato sicuro ed efficace, migliorando la capacità funzionale ed il controllo delle aritmie, riducendo i sintomi e favorendo una migliore qualità di vita. Una stratificazione accurata consente di modulare l’intensità dell’attività: moderata nei pazienti a basso rischio, lieve in quelli ad alto rischio. Le evidenze scientifiche confermano i benefici di allenamenti aerobici e di forza, e in casi selezionati anche dell’allenamento intervallato ad alta intensità.
I vantaggi derivano da adattamenti cardiovascolari, metabolici e antiinfiammatori, con potenziali ricadute positive anche sul piano economico. L’obiettivo finale è favorire un cambiamento culturale che riconosca l’esercizio fisico come vero e proprio intervento terapeutico per l’individuo, integrato nei percorsi clinici e nelle strategie e politiche sanitarie e sociali.
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