MUGGIA - Al via la distribuzione delle tessere per le isole ecologiche


TRIESTE - Fincantieri costruirā una nuova nave ultra-lusso per Regent Seven Seas Cruises

Il Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza di Trieste ha intensificato, anche durante l’ultima stagione estiva, l’attività di controllo sulle imbarcazioni da diporto immatricolate all’estero ma nella disponibilità di cittadini residenti in Italia. L’azione ha interessato sia le acque territoriali sia porti turistici e darsene della regione Friuli Venezia Giulia. Le verifiche hanno riguardato, in particolare, il fenomeno del cosiddetto flagging out, ovvero l’iscrizione di yacht e natanti in registri stranieri pur essendo questi stabilmente ormeggiati o utilizzati in Italia. Tale pratica, quando posta in essere da residenti, non esonera dall’obbligo di dichiarare l’imbarcazione nel quadro RW della dichiarazione dei redditi, come previsto dalle norme sul monitoraggio fiscale dei beni detenuti all’estero. Gli accertamenti svolti dal Reparto Operativo Aeronavale hanno permesso di individuare diversi casi di mancata dichiarazione, con l’occultamento al fisco di disponibilità patrimoniali per oltre 2,5 milioni di euro. Per i soggetti coinvolti sono state avviate le procedure di contestazione e recupero delle imposte dovute, oltre all’applicazione delle sanzioni previste dalla normativa vigente. L’attività rientra nel più ampio dispositivo operativo della Guardia di Finanza volto a contrastare forme di evasione e elusione nel settore della nautica di lusso, garantendo equità contributiva e regolarità fiscale. La Guardia di Finanza ribadisce che il monitoraggio proseguirà con costanza, a tutela della legalità e della corretta concorrenza nel comparto.
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