TRIESTE - SAP: “Grande lavoro della Polizia di Frontiera. Servono più risorse e rinforzi per garantire questi risultati”


TG CIOCIARIA E LAZIO del 13 novembre 2025

“Nel corso della discussione in Consiglio regionale sul disegno di legge inerente al Codice regionale del commercio e del turismo, sono intervenuto su un emendamento proposto dal capogruppo della Lega Calligaris, che propone di far definire alla Giunta regionale linee guida sulla pianificazione urbanistico-commerciale per l’applicazione uniforme dell’art. 31 del decreto legge n. 201 del 2011, poi convertito in Legge. L’intento di Calligaris è arrivare alla ‘norma anti-Kebab’, ma la proposta effettiva risulta, però, incongruente con quanto richiamato nello stesso decreto legge, che parla invece esplicitamente di tutela della libera concorrenza e di divieto di discriminazioni fra operatori”, dichiara Enrico Bullian, Consigliere regionale del Patto per l’Autonomia-Civica FVG. “Rispetto a questa norma risalente al Governo Monti, noi siamo favorevoli e infatti ora siamo curiosi di vedere come la Giunta regionale declinerà le linee guida: sui principi di ragionevolezza contenuti nei testi normativi o sulla base della forzatura interpretativa di Calligaris? Nel secondo caso si produrranno linee guida illegittime che verranno affossate. Nel primo caso saranno strumenti utili a rendere armonico il tessuto commerciale e urbano regionali. Peccato che Calligaris abbia orientato il dibattito sulla contrapposizione, mentre c’era margine per discutere più costruttivamente. Ho presentato, invece, anche un emendamento per richiedere di introdurre un articolo apposito dedicato alla valorizzazione dei ‘negozi etnici’. Che piaccia o meno, questi esercizi fanno parte della realtà economica e sociale di molte città della nostra regione. Il mio intento è promuovere un migliore inserimento di tali realtà all’interno del nostro tessuto commerciale, anche attraverso collaborazioni con associazioni di categoria, Comuni e Distretti del Commercio. Tali sinergie potrebbero consentire, ad esempio, l’attivazione di corsi in materia igienico-sanitaria, di formazione sulla gestione del punto vendita in relazione al contesto urbano, sul rispetto delle norme e dei regolamenti vigenti, oltre che su campagne di marketing per valorizzare questa offerta complementare al commercio tradizionale. L’emendamento purtroppo è stato bocciato: crediamo che avremmo potuto migliorare l’offerta commerciale e la tutela del consumatore. Il nostro obiettivo è chiaro: garantire un quadro normativo equo, inclusivo e rispettoso della libertà di impresa, senza discriminazioni e con una visione moderna e pluralista del commercio urbano. Spiace che in un moderno Codice del commercio non ci sia nemmeno il tentativo di affrontare la questione, non riuscendo a stare al passo con i tempi rispetto alle nuove sfide che abbiamo davanti”, conclude Bullian.
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