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GRADISCA D’ISONZO - Tamaro: “Accuse alle forze dell’ordine impegnate nel CPR false e gravissime, è ora di dire basta”

Aggiunto il: 15/12/2025
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Nuove accuse rivolte alle forze dell’ordine impegnate nel Centro di permanenza per i rimpatri di Gradisca d’Isonzo vengono definite “completamente prive di fondamento” dal segretario regionale del SAP Friuli Venezia Giulia, Lorenzo Tamaro, che interviene dopo la manifestazione svoltasi davanti alla struttura. Secondo Tamaro, parlare di “botte da parte delle forze di Polizia”, di uso di psicofarmaci “somministrati anche nel cibo” e di presunte “morti poco chiare” significa avanzare accuse “irricevibili” che chiamano in causa gli operatori delle forze dell’ordine per “crimini gravissimi”. Accuse che, sottolinea, non sarebbero supportate “da nessuna prova, da nessuna immagine, ma solamente dalla presunta testimonianza ‘riportata’ di qualche ‘ospite’”, persone che, a suo dire, cercherebbero “una via d’uscita per sottrarsi al rimpatrio dopo aver commesso dei crimini sul nostro territorio”. Il segretario regionale del SAP ricorda come il sindacato abbia già in passato proposto l’introduzione delle body-cam per gli operatori di Polizia “proprio per scongiurare false accuse come queste”, ribadendo che “non abbiamo nulla da temere, agiamo nella legalità e nella massima trasparenza”. Tamaro difende con forza il ruolo dei Cpr, definiti “strutture fondamentali e necessarie per poter rendere esecutivi i decreti di espulsione e rimpatriare di fatto pericolosi criminali che si sono resi responsabili di reati a danno della brava gente”. Nel caso specifico di Gradisca d’Isonzo, il centro viene indicato come “fiore all’occhiello dei C.P.R. d’Italia per quanto riguarda l’assistenza e la sorveglianza degli ospiti”. Proprio per questo, spiega Tamaro, il SAP ha chiesto più volte interventi di ristrutturazione per mettere in sicurezza ambienti che vengono “devastati” durante tentativi di fuga o rivolte, precisando che “tali lavori di ripristino possono essere eseguiti tranquillamente mantenendo la struttura aperta”. Da qui l’auspicio che “altre strutture come questa possano sorgere in ogni regione”, così da aumentare le possibilità operative e “il numero dei rimpatri di chi si è macchiato di gravi crimini”. In conclusione, l’appello alla politica affinché “resping[a] al mittente l’ennesimo tentativo di diffamare gli operatori di Polizia”, che – ribadisce Tamaro – “svolgono un importante compito al servizio di tutti i cittadini”.

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