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Promuovere una rete nazionale e capillare di asili nido aziendali diffusi per sostenere la natalità, l’occupazione femminile e la conciliazione tra vita lavorativa e familiare: è questo l’obiettivo della lettera di intenti firmata dalla Fondazione “Cresciamo il Futuro” e dalla ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari opportunità Eugenia Roccella, a cui ha fatto seguito la sottoscrizione di un protocollo di intesa tra il Dipartimento per le Politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei ministri, rappresentato dal capo dipartimento Gianfranco Costanzo, e la Fondazione guidata dal presidente Luciano Sale. L’accordo nasce dalla consapevolezza del ruolo centrale della famiglia nella società e dell’importanza dei servizi educativi per la prima infanzia come leva per favorire pari opportunità, contrastare la denatalità e sostenere il benessere dei bambini, valorizzando al contempo la collaborazione tra pubblico e privato. Il modello degli asili nido aziendali diffusi prende le mosse da una sperimentazione già avviata con successo da nove grandi aziende italiane – A2A, Engineering, Eni, FiberCop, Fincantieri, Intesa Sanpaolo, ITA Airways, Leonardo e Open Fiber – che hanno dimostrato la sostenibilità e l’efficacia di una rete in grado di integrare strutture esistenti e favorire la nascita di nuovi servizi educativi, anche nei territori con minore offerta. Come evidenziato nel testo del protocollo, l’esperienza pilota, già presentata come buona pratica a livello nazionale, merita ora un’estensione su scala più ampia, anche in sinergia con gli interventi del PNRR, per rafforzare la partecipazione delle donne al lavoro e la conciliazione vita-lavoro. L’intesa definisce obiettivi strategici chiari: sviluppare una rete nazionale accessibile non solo ai figli dei dipendenti delle aziende aderenti ma anche alle comunità locali e ad altre imprese interessate, incentivare nuovi servizi educativi, garantire alle famiglie la possibilità di scegliere la struttura più adatta alle proprie esigenze logistiche, anche in presenza di lavoro flessibile o da remoto, e assicurare elevati standard di qualità pedagogica, sicurezza e inclusività, con particolare attenzione ai bambini provenienti da contesti di vulnerabilità. La Fondazione “Cresciamo il Futuro” si impegna a definire i criteri di accesso, il modello di governance della rete e una piattaforma tecnologica dedicata alla gestione, oltre a promuovere l’ampliamento del progetto, mentre il Dipartimento per le Politiche della famiglia sosterrà l’iniziativa attraverso attività di comunicazione strategica rivolte a imprese e famiglie, senza oneri per il bilancio della Presidenza del Consiglio. Per la ministra Eugenia Roccella si tratta di “un esempio virtuoso di sussidiarietà”, che traduce in azioni concrete la priorità attribuita dal Governo a famiglia, natalità e conciliazione, richiamando il coinvolgimento dei territori e del mondo del lavoro. Soddisfazione è stata espressa anche da Luciano Sale, presidente della Fondazione “Cresciamo il Futuro” e direttore HR & Real Estate di Fincantieri, che ha sottolineato come il protocollo rappresenti un passaggio di grande valore per un progetto nato da esigenze reali e capace di coniugare responsabilità sociale, innovazione e collaborazione istituzionale, rendendo le imprese protagoniste attive del benessere collettivo e dello sviluppo futuro del Paese.
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